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Torino-Lecce: la paura del nuovo, la solidità del vecchio

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Rubriche / Torna Torosofia, la rubrica curata da Elisa Fia: "Purtroppo non è alle ultime battute che si può decidere di cambiare le sorti della partita, provare a portare una ventata di freschezza solo in caso di difficoltà"
Elisa Fia

Alle volte è necessario fare un passo indietro per dare spazio alla novità.

Per quanto ciò che è stato dia sicurezza, ciò che ha da venire ha bisogno di spazio per crescere, fiorire, dare i propri frutti. Tuttavia è giustificabile che il nuovo, alle volte, faccia paura e che l'essere un'arma a doppio taglio dell'azzardo rischi di intimorire chi, come Mazzarri, vede i propri schemi come consolidate vecchie glorie sempre verdi.

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Eppure è, forse, proprio il guizzo anticipato di un acquisto come Verdi ad essere venuto meno. Entrato in un momento finale, ha saputo dar sfogo alla propria classe senza avere, però, il giusto tempo e spazio per poter concretizzare la sua brillantezza, così come Laxalt.

Purtroppo non è alle ultime battute che si può decidere di cambiare le sorti della partita, provare a portare una ventata di freschezza solo in caso di difficoltà.

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La necessità è un'altra: costruire sulle basi solide del vecchio il tappeto elastico che lanci il nuovo. Tra le due parti deve esserci collaborazione, maturazione, che non può avvenire solo in sede di allenamento, ma deve dispiegarsi anche al momento del match.

Sicuramente c'è da dire che, laddove si parli delle decisioni di un mister, è sempre difficile e rischioso mettere bocca, data la scarsa consapevolezza delle condizioni fisiche e psichiche dei giocatori che si ha rispetto a quella di chi, come Mazzarri, vede e forgia la squadra ogni giorno. In più non è facile domare la paura di sbagliare le carte da mettere in gioco dopo gli avvenimenti recenti, di mettere sula scacchiera un cavallo difettoso.

Tuttavia, nonostante l'amarezza dopo la partita con il Lecce sia tanta, non bisogna partire immediatamente con fischi che demotivano la squadra, ma restare coesi, accettando consapevolmente i propri punti di forza e spingendo ancor di più sui propri errori che, se il positivo appaga, è il negativo a dare lo slancio, a creare il raggio d'azione entro il quale poter lavorare e migliorare le proprie doti.

Studentessa di Filosofia, classe '98, presso l'università La Sapienza di Roma. La scrittura ed il Toro sono sempre stati le mie più grandi passioni. Sono una persona determinata ed ambiziosa, che da sempre il massimo in tutto ciò che fa, specialmente se riguarda ciò che amo.

Nei miei articoli cerco sempre di mettere tutta me stessa cercando di coinvolgere chi legge, provando a fornire al lettore più spunti di riflessione possibili.

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