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columnist
Il Toro arriva alla sfida con la Roma dopo il combattutissimo match di Pescara, giocato per buona parte in 9 uomini. Non è un dato da sottovalutare: non solo i granata hanno corso molto per limitare gli spazi agli abruzzesi, ma contro i capitolini andranno a mancare degli elementi che, sebbene non da titolari, avrebbero comunque potuto dare un contributo significativo nel corso del lunch match di domani.
In difesa, a destra, è favorito De Silvestri: la scelta è giusta. L'ex Samp, infatti, ha attitudini più difensive di Zappacosta, meglio per contenere le forti per le ali romane. Quella del Grande Torino sarà una partita tosta, che i giallorossi, dopo qualche passaggio a vuoto (vedi il pareggio 2-2 contro il Cagliari) vengono a Torino per i tre punti. Sarà interessante capire come interpreteranno il match, ma è assai probabile che vorranno fare la partita.
In quel caso, quello che vorrei vedere è un Toro che se la gioca a viso aperto, magari lasciando campo ma sapendo poi gestire al meglio le ripartenze in verticale, perché lì dietro Manolas e compagni sono tutt'altro che perfetti e potranno essere colpiti, con il giusto cinismo; sarà fondamentale parimenti non perdere palloni nella propria trequarti, perché chiunque dalla cintola in su nella squadra di Spalletti potrebbe fare male da un momento all'altro in caso di ingenuità. Un occhio particolare andrà riservato alle invenzioni di Perotti ed alla fisicità di Dzeko, che pare essersi sbloccato: nel caso la coppia centrale fosse Bovo-Castan, su questo punto si potrà competere ad armi pari.
Il fulcro del gioco granata, però, sarà ancora il centrocampo, senza Vives e Acquah e con il caso Baselli in atto. Io stravedo per il giocatore, non riesce a sbloccarsi ma è da Toro: bisogna saperlo prendere, e Mihajlovic dovrà fargli capire che crede in lui. Se Benassi, Valdifiori e Obi reggeranno il colpo con la mediana capitolina, allora ci saranno chance di fare risultato. Il ritorno di Belotti è importantissimo: il palo di Pescara lo testimonia una volta di più. Infitte, un'altra variabile da considerare: le gambe sono fondamentali e son un'incognita soprattutto dopo un turno infrasettimanale: ecco perché la panchina potrebbe fare la differenza nei venti minuti finali. La Roma ha un roster profondissimo con molteplici alternative (ricordate Totti?), il Toro meno. Ma quello che invece alla Roma manca è l'attenzione giusta ai calci piazzati: Eventuali disattenzioni andranno punite.
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