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Saranno anche parole di circostanza, ma negli ultimi giorni alcuni giocatori del Torino hanno avuto modo di raccontare come, nell'approcciarsi alla partita con la Roma, contino molto sul fattore Grande Torino. In casa, la storia recente dice che il Toro raramente delude. Un fenomeno che si è manifestato con particolare forza nella scorsa stagione, quando per lunghi mesi la squadra di Mihajlovic giocò due campionati, uno in casa (a ritmo da Champions League) e uno in trasferta (a ritmo da zona retrocessione). Domenica pomeriggio, dell'alchimia tra giocatori e tifosi che spesso ha portato i granata ad ottenere risultati convincenti tra le mura amiche ci sarà grande bisogno, vista la differenza qualitativa tra le due squadre e anche il contrastante confronto tra gli stati di salute di Torino e Roma.
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Tuttavia, come è noto, i tifosi della Curva Primavera hanno indetto la scorsa settimana e poi confermato nelle ultime ore uno sciopero del tifo. Molti supporter granata, per protestare contro multe comminate a decine di tifosi per il mancato rispetto del posto assegnato sugli spalti, resteranno fuori dallo stadio per tutta la durata della partita. Premesso che chi subisce una lesione ingiustificata dei propri diritti fa bene a protestare, nei modi e nelle sedi opportune (e certamente nella vicenda delle sopracitate multe c'è qualcosa di poco chiaro: ma non è questo il punto, ora), di certo c'è che il Toro avrebbe bisogno di uno stadio unito e compatto dalla sua parte. Se ciò non avviene, è perchè evidentemente ci sono problemi che vanno risolti, con il contributo di tutte le parti in causa. Ma il bene del Torino, per tifosi e società, dovrebbe essere il fine ultimo da perseguire: su queste colonne rinnoviamo l'auspicio di un dialogo tra tutte le parti per superare le problematiche insorte.
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