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columnist
Con il pareggio di lunedì alla Sardegna Arena in questa stagione il Toro ha ottenuto il settimo risultato utile consecutivo in trasferta. Messa così sembra una cosa positiva e se al Grande Torino i ragazzi di mister Mazzarri avessero equiparato Il bottino ottenuto in trasferta, avrebbe avuto certamente ragione Meitè a sottolineare che sul campo del Cagliari non ha mai vinto nessuno e che lo 0 a 0 era da vedersi come un risultato positivo. Soltanto che io non posso essere soddisfatto del Toro di quest’anno. Perché se fuori dalle mura amiche il rendimento è da Champions (11 punti in sette trasferte), evidenziando così le qualità tecniche della rosa, la media retrocessione del Toro nei match casalinghi, che abbiamo già trattato in queste colonne, azzera praticamente i progressi che si fanno fuori casa. Infatti in sei gare casalinghe il Toro ha raccolto soltanto 7 punti. Quando si toppa clamorosamente una tappa, per mantenere vivi i propri obiettivi stagionali, e non è ancora chiaro oggi quali siano quelli del Toro, occorre dare il doppio per cercare di riparare al mancato rendimento di un passo falso. In tutti gli ambiti di lavoro, quando il rendimento non è soddisfacente, si pretende che alla prima occasione si recuperi l’occasione persa. E’ una cosa normale che avviene in tutte le realtà ambiziose. Il Toro di quest’anno nutre ambizioni? Continuo a chiedermelo e continuo a trovare ahimé riscontri negativi.
Il Toro oggi, dopo tredici gare, ha esattamente gli stessi punti della passata stagione, quando sulla panchina sedeva Sinisa Mihajlovic. Sappiamo tutti poi come è andata a finire. Ma se nella passata stagione il presidente Cairo lasciava trasparire un certo disappunto, soprattutto dopo il ko di Firenze, quest’anno mostra uno strano entusiasmo. Cosa c’è da essere entusiasti? Il Toro quest’anno, così come nelle passate stagioni, sciupa sempre le occasioni per compiere il famoso salto di qualità che possa dare, anche temporaneamente, lustro alla classifica del Toro. E’ vero, la società in fase di mercato ha investito, ma gli investimenti più significativi ad hanno portato pochi punti. Se l’apporto di Soriano ad oggi è praticamente nullo, quello di Zaza ha portato soltanto 3 punti nella trasferta di Verona. Per cui forse il problema non risiede tanto a quanto si investe, ma a come questi soldi vengono gestiti, con quali tempistiche.
Il Torino FC, a mio parere, dovrebbe rivedere modus operandi. Arriva dicembre, mese in cui affronteremo il derby più difficile del campionato di Serie A per quanto riguarda i divari tecnici tra le contendenti di una stracittadina, ed il Toro non dà ancora quelle certezze che potrebbero far ben sperare. Sia chiaro che spero con tutto me stesso di essere smentito dai fatti e che il Toro possa battere Cristiano Ronaldo e company, se non altro per vendicare almeno sul campo gli osceni striscioni contro Superga fatti entrare con l’avallo della società bianconera come evidenziato da Report.
Ma prima di pensare al derby, concentriamoci su Piatek e i rossoblù di Juric. La difesa rossoblù è ballerina e da quando è arrivato Juric il centravanti polacco, rivelazione di questo inizio di campionato, sembra avere le polveri bagnate. Infatti con il tecnico croato Piatek è andato a segno soltanto in un’occasione su rigore nel derby di domenica scorsa. Ci vorrà la miglior difesa per tenere a bada il capocannoniere della Serie A.
Davanti potremmo finalmente vedere Zaza-Belotti-Falque dall’inizio? Personalmente me lo auguro visto che Soriano non dà ancora garanzie sul suo rendimento. Se non sarà Zaza auspico che possa scendere dall’inizio Parigini. L’esterno d’attacco merita una chance da titolare, soprattutto perché anche a Cagliari è da una sua azione che è nata l’occasione più ghiotta della gara capitata sui piedi di Zaza. Di armi a disposizione il Toro ne ha. Dobbiamo cominciare a sfruttarle.
Infine bentornato mister. Con la salute non si scherza e spero davvero che i problemi per il tecnico di San Vincenzo siano definitivamente alle spalle. Per raddrizzare il rendimento casalingo la squadra ha bisogno di lui e con l’apporto di tutti dando tutti il 150 % potremmo recuperare i punti persi per strada, a cominciare già da domenica.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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