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A Cagliari un bel Toro: ma ora via gli indugi su Belotti

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Occhi Sgranata / Il nostro Vincenzo Chiarizia traccia un'analisi della gara del Sant'Elia: dalla sorpresa Carlao, alle conferme Belotti e Acquah, fino a Ljajic...
Vincenzo Chiarizia

 Domenica il Toro ha vinto meritatamente a Cagliari. Ma essendo Toro, la squadra di Sinisa Mihajlovic ha dovuto per forza regalare l'incubo che una partita praticamente in tasca potesse finire con un pareggio assurdo per via del gol di Han  in zona Cesarini. Fortunatamente, a parte le sensazioni del tifoso, il risultato è stato positivo ed i granata hanno ottenuto la terza vittoria in trasferta del campionato. Ma cosa è stato determinante per la vittoria di Cagliari? Innanzi tutto è straordinario lo stato di forma che sta vivendo Acquah. Da quando è rientrato dalla Coppa d'Africa il giocatore ghanese ha siglato due reti bellissime, ridato vitalità al centrocampo e scalzato Benassi, non proprio l'ultimo arrivato. Peccato solo che abbia avuto ancora una volta un eccesso di irruenza con il secondo fallo da ammonizione per l'entrata su Joao Pedro, intervento inutile, esattamente come accadde a Pescara.  Salterà dunque il match contro il Crotone e vedremo se Mihajlovic presenterà ancora il 4-2-3-1, modulo a mio avviso gestibile con un giocatore fisico come Acquah nella mediana, o se tornerà al 4-3-3 o 4-3-1-2.

Prestazione finalmente sfavillante per Adem Ljajic. Dopo l'ottima seconda parte di match contro l'Udinese - quando era stato spostato nel ruolo di trequartista e in alcuni momenti anche in quello di regista - il dieci serbo ha sfornato un'altra grande partita siglando anche un bel gol. Ora però una tiratina d'orecchie andrebbe fatta al mister: come è possibile che lui dichiara che quello è il suo ruolo e ha iniziato a schierarlo lì soltanto alla trentunesima giornata? Qualcosa non quadra. Il carattere del giocatore è particolare e questo è un suo limite che lo porta all'indolenza quando non segna. Da fantasista però è abile a rendersi utile sia in fase realizzativa che da assistman e se quindi tende a deprimersi per un gol sbagliato, può rifarsi per un assist al bacio. Infatti in una partita e mezza giocata da Ljajic in quel ruolo, è riuscito a siglare un gran gol e  ha messo due volte Belotti davanti al portiere: contro l'Udinese nell'occasione del gol annullato ingiustamente e contro il Cagliari nell'occasione del palo esterno. Avremmo avuto qualche punto in più se Mihajlovic avesse schierato prima Ljajic nel suo ruolo? Purtroppo non lo sapremo mai, ma sarebbe stato logico dal mio punto di vista lavorare tatticamente prima sul fantasista dietro le punte.

Finalmente Carlao e che sorpresa! Il difensore brasiliano, dopo l'inizio difficoltoso, con l'intervento che ha causato il rigore siglato da Borriello, ha giocato una buona gara grazie alla sua esperienza. E' stato bravo a non lasciarsi condizionare da quell'errore e a pensare solo al match sfornando giocate semplici senza correre rischi seri. Che sia davvero un rinforzo utile alla causa? Domenica contro il Crotone è probabile che Mihajlovic lo rimandi in campo per fargli accumulare minutaggio nelle gambe, ma il vero test sarà contro squadre di livello superiore (con tutto il rispetto per Cagliari e Crotone) per capire se potrà essere utile al Toro anche in ottica futura. Vedremo Mihajlovic se deciderà di mandarlo in campo in occasione del derby o del match contro il Napoli.

Infine che bello vedere le giocate di Andrea Belotti, giocatore grandioso per abnegazione e dedizione alla causa. La società non può più nascondersi dietro dichiarazioni di facciata che non esprimano nulla di certo, ma deve esporsi in maniera netta e far esporre anche il calciatore. Le parole del Gallo del tipo "Sulla carta sono un giocatore del Toro" come a dire che poi al solito può succedere di tutto o dichiarazioni come "Spero di poterlo tenere" pronunciate dal ds granata qualche settimana fa, sono parole che tendono a spegnere l'entusiasmo. Ma ve l'immaginate se Belotti dovesse diventare la bandiera granata, quali benefici avrebbe il Torino in termini tecnici, in termini di marketing e in termini di abbonamenti? Lui è il Toro e non può andare via. Cairo valuti bene la sua scelta, che questa volta potrebbe essere decisiva per il ritorno tra i grandi della squadra granata e per la sua consacrazione come presidente del Toro. Il Toro non è come tutte le altre squadre, ha bisogno di simboli che racchiudano alti valori e Belotti lo è. Qualcuno obietterà che con cento milioni si rifarebbe tutta la squadra? Sì è vero, ma non sarebbe la stessa cosa. E poi sarà comunque da verificare se quei soldi saranno investiti in toto per il mercato.

 

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.

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