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Toro, a Firenze nessun passo falso

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Occhi Sgranata / Torna la rubrica di Vincenzo Chiarizia: "Domenica scorsa al Vigorito è uscito Simeone per scelta tecnica ed è entrato Babacar. Al Toro invece si infortuna Belotti ed entra Sadiq. Questo è un aspetto indicativo sulla differenza...
Vincenzo Chiarizia

I granata in quattro gare hanno segnato 4 gol, ne hanno subiti 9 e hanno fatto due punti. Un calo vistoso e preoccupante che nemmeno gli infortuni possono giustificare. Una settimana fa parlavo di nodi giunti al pettine, ora invece mi preme guardare avanti e all’immediato futuro che vede il Toro impegnato domani sera sul campo della Fiorentina. Finalmente si rivedrà Barreca visto che con Molinaro in campo il Toro ha vissuto il momento più buio della stagione. E’ probabile che Mihajlovic insisterà con il 4-2-3-1, ma se a Firenze dovesse arrivare un risultato negativo allora sì che saremmo in crisi. La zona retrocessione dista dal Toro soltanto sette punti e un risultato negativo non farebbe altro che conclamare una crisi che Mihajlovic con forza cerca di allontanare.

In conferenza il mister granata ostenta fiducia pur riconoscendo che la situazione è delicata. Le difficoltà del Torino sono note: una linea difensiva spesso in ritardo, una mediana che non fa schermo alla difesa, un Niang deludente e un Sadiq acerbo. In questo momento lo scenario attuale della rosa mostra gli annosi difetti gestionali dell’era Cairo: squadra allestita in maniera discreta per quel che riguarda l’undici titolare, ma totalmente incompleta e inadeguata per quanto riguarda i rincalzi.

Ovviamente la pressione sale ed ecco spiegati i fischi a Niang anche quando non gioca la peggior partita della sua stagione oppure la fretta con cui il tifoso tende a giudicare Sadiq. Certo però che Mihajlovic, anche nel turno infrasettimanale ha il dovere di intervenire su un undici titolare che negli ultimi quattro turni ha collezionato solo 2 punti. Boyé, Berenguer ed Edera sono lì in soffitta a fare la muffa senza che Mihajlovic riesca a trovare il bandolo della matassa. Ad oggi non si hanno notizie di un possibile impiego per domani per quanto riguarda i tre “emarginati” dal mister. Perché? Solitamente è la squadra che vince che non si cambia e non la squadra che non vince da oltre un mese! Comincio quasi a pensare che anche il mister cominci ad essere in confusione con le sue convinzioni che stanno causando solo l’allontanamento di giocatori i quali, non essendo coinvolti nel progetto, potrebbero causare delle minusvalenze.

Analizzando il match di domani sera, la Fiorentina ha gli stessi punti del Toro, ma ha avuto un cammino decisamente inverso e viene dalla vittoria di Benevento. Proprio domenica scorsa al Vigorito è uscito Simeone per scelta tecnica ed è entrato Babacar. Al Toro invece si infortuna Belotti ed entra Sadiq. Questo è un aspetto indicativo sulla differenza tra le due squadre. Con quale criterio è stata allestita la rosa granata? Dunque è questa la vera differenza tra le due squadre. Quest’anno la Fiorentina è più debole rispetto agli anni passati, ma resta comunque una formazione più quadrata rispetto al Toro. Domani i granata avranno anche opportunità di vincere perché il talento di Ljajic non si discute e poi perché se Niang decide di sfruttare il suo fisico possente, allora forse potremmo anche pensare di portare via punti dall’Artemio Franchi. Ma se il tenore delle prestazioni sarà quello visto dal derby in poi, allora le speranze saranno minime. Sì perché anche contro la Roma, contrariamente a quanto dice il mister, il Toro non ha praticamente fatto sporcare i guanti ad Alisson. Dunque come avremmo potuto vincere la partita senza impegnare una volta l’estremo difensore? Domani contro Sportiello è dunque il caso che il mister del Toro suoni la sveglia e che apporti modifiche nel reparto avanzato. Perseverare nelle decisioni che nelle ultime quattro gare non hanno portato risultati potrebbe, come detto, acuire la crisi e rivelarsi per l’allenatore granata un’arma a doppio taglio. Il presidente Cairo oggi ha detto di aver fiducia, ma di non essere contento. Se leggo tra le righe, vedo un messaggio chiaro da parte del patron, il quale vorrebbe invertire la rotta, anche se la principale causa dei problemi del Toro di quest’anno dipendono proprio dalla volontà societaria di non investire sul mercato in maniera decisa per il rafforzamento della squadra.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.

 

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