E in fondo il nodo della questione è tutto qui. Mihajlovic lo conosce bene e sicuramente ha lavorato con lo staff tecnico granata per metterlo in grado di rendere al meglio, sebbene tutto ciò non sia garanzia del fatto che Ljajic si trasformerà nel campione che i suoi mezzi tecnici gli permetterebbero di essere. Il mister si sta prendendo una responsabilità non da poco a mettere al centro del Toro il calciatore suo connazionale: affidargli le chiavi della costruzione del gioco di attacco e sperare di vedere finalmente espresse al 100% le sue qualità sono una di quelle mosse da all-in pokeristico. Più che una scommessa, un azzardo vero e proprio considerando la storia ed il curriculum di Adem, finora mai continuo e mai decisivo nelle squadre in cui ha militato.
L'età del giocatore (è ormai entrato nella piena maturità calcistica), l'ambiente meno esigente di piazze come Roma o Milano, la consapevolezza che certi treni in carriera rischiano di non passare più, sono le “armi” con cui si può difendere la scelta di Mihajlovic: il classico ora o mai più, per intenderci. E mentre tutti pendiamo dalla volontà di Belotti di rimanere e dalla speranza che nessuno stacchi un assegno da cento milioni, Sinisa ha già trovato il suo leader per la prossima stagione, scommettendoci sopra gran parte del suo futuro al Toro e della sua credibilità come tecnico di un certo livello. Con la certezza che se il giocatore esploderà ci guadagneremo tutti, compresa la prossima telenovela estiva di mercato che avrà trovato in anticipo il suo protagonista..
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