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Toro, all-in su Ljajic

Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 
Il Granata della Porta Accanto / Si parla solo di Belotti, ma molti indizi dicono che Miha punterà forte sul fantasista serbo: un azzardo?

Belotti, Belotti e ancora Belotti. Non c'è notizia quotidiana che riguardi il Toro in cui non compaia il nome del Gallo: resta, parte, interessa allo United, no al Milan, forse al PSG. Uno stillicidio. In proporzioni più gigantesche sembra di rivivere le telenovelas che riguardavano Rolando Bianchi, sempre sul piede di partenza ad ogni sessione di mercato e alla fine mai venduto.

Tutti vorremmo che Belotti rimanesse, suppongo anche Mihajlović. Giocatore difficile da sostituire, il Gallo, e non solo per i tanti gol. Il mister serbo, scafatissimo conoscitore del mondo del calcio e persona decisamente pragmatica, avrà già nella sua testa impostato un Toro con Belotti ed un Toro senza Belotti. La cosa che forse non salta subito all'occhio è il fatto che in entrambe le versioni che Sinisa potrebbe mettere in campo c'è un giocatore che si appresta a diventare perno insostituibile dell'undici granata: Adem Ljajic. Si era già intuito alla fine della stagione scorsa che con il cambio di modulo ed il passaggio al 4-2-3-1 il trequartista ex Fiorentina, Inter e Roma avesse iniziato a rivestire un ruolo cruciale nell'equilibrio tattico di mediana ed attacco. Libero di svariare su tutto il fronte offensivo e maggiormente sgravato di compiti di copertura, Ljajic ha innalzato il livello delle sue prestazioni dimostrando buona parte del suo non indifferente potenziale. La sua stagione nel complesso non è stata eccelsa, ma quel finale quasi tutto in crescendo ha riacceso la speranza che il suo talento finalmente si possa abbinare con una certa costanza di rendimento.

E in fondo il nodo della questione è tutto qui. Mihajlovic lo conosce bene e sicuramente ha lavorato con lo staff tecnico granata per metterlo in grado di rendere al meglio, sebbene tutto ciò non sia garanzia del fatto che Ljajic si trasformerà nel campione che i suoi mezzi tecnici gli permetterebbero di essere. Il mister si sta prendendo una responsabilità non da poco a mettere al centro del Toro il calciatore suo connazionale: affidargli le chiavi della costruzione del gioco di attacco e sperare di vedere finalmente espresse al 100% le sue qualità sono una di quelle mosse da all-in pokeristico. Più che una scommessa, un azzardo vero e proprio considerando la storia ed il curriculum di Adem, finora mai continuo e mai decisivo nelle squadre in cui ha militato.

L'età del giocatore (è ormai entrato nella piena maturità calcistica), l'ambiente meno esigente di piazze come Roma o Milano, la consapevolezza che certi treni in carriera rischiano di non passare più, sono le “armi” con cui si può difendere la scelta di Mihajlovic: il classico ora o mai più, per intenderci. E mentre tutti pendiamo dalla volontà di Belotti di rimanere e dalla speranza che nessuno stacchi un assegno da cento milioni, Sinisa ha già trovato il suo leader per la prossima stagione, scommettendoci sopra gran parte del suo futuro al Toro e della sua credibilità come tecnico di un certo livello. Con la certezza che se il giocatore esploderà ci guadagneremo tutti, compresa la prossima telenovela estiva di mercato che avrà trovato in anticipo il suo protagonista..