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Toro, Bellomo interista mancato…

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A Novara ieri Toro dai due volti: poco reattivo nella prima parte, bello frizzantino nella seconda. Ventura ha mischiato abbondantemente le carte. “Nella mia testa non ci sono prime o seconde scelte”: così il mister a fine gara....
Renato Tubere

A Novara ieri Toro dai due volti: poco reattivo nella prima parte, bello frizzantino nella seconda. Ventura ha mischiato abbondantemente le carte. “Nella mia testa non ci sono prime o seconde scelte”: così il mister a fine gara. Sarà ma quel 63 in maglia granata …   MA CHE BELL … OMO! – Ti ruba l’occhio. Testa alta, appena prende palla non so come, non so perché ma in chi lo osserva  è come se scattasse una molla. Cosa farà stavolta? Lancio lungo smarcante? Tocco di prima al compagno che sta avanzando alle sue spalle? Rapido controllo e tiro? Assist al bacio? Nel 2-1 in rimonta di Novara la bella notizia per il popolo granata arriva da lui. Nicola Bellomo da Bari Vecchia, a 22 anni e mezzo, ancora non ha sfondato nel calcio che conta. Perché? Già da bambino si mette in luce come fantasista in un club dove c’è un fantasma ingombrante: Antonio Cassano, come pietra di paragone, farebbe tremare i polsi a chiunque per l’emozione! L’esordio contro il Modena in B con tanta gioia ma anche un pizzico di malinconia pensando a papà che se n’è andato troppo presto e lo può vedere solo da lassù in cielo. Le solite grandi del Nord Italia se lo vanno a rimirare più volte. Interista sfegatato, Bellomo capisce però che prima del tifo viene la carriera. Spende più di una buona parola per lui presso Moratti un certo Luisito Suarez, ma niente da fare! Su ad Appiano Gentile preferiscono insistere a comprare un sudamericano via l’altro? Affari loro! Nicola ha altro per la testa. Sacrificarsi in allenamento per non lasciare intentato nulla, ma proprio nulla pur di sfondare una volta per tutte. Più partite gioca più lascia trasparire una dote particolare: il senso euclideo per il gioco. Da dieci a otto: sarà questo il ruolo ideale? C’è chi storce il naso: il ragazzo non sa dettare i ritmi della manovra come di solito fanno i grandi registi. Io invece direi che Nicola per i suoi compagni è come … Google: un motore di ricerca che, chiamato in causa, pesca i link, pardòn, i compagni al posto giusto. Da erede di Cassano a nuovo Vincenzino Scifo: Bellomo ha tutte le carte in regola per farcela, no?     ANNIBALE E I TRE TENORI – Ha 88 anni suonati ma pare un giovanotto Annibale rimano de’ Roma! E’ venuto qui a Torino, la prima capitale d’Italia dice lui sorridente, per tifare Australia nel basket femminile qui ai Master Games. Motivo? La sua compagna, di Melbourne, è l’allenatrice delle Butterflies impegnate a giocare sui parquet di mezza Torino. Età media della loro rosa? Sui sessanta abbondanti, eppure a sentir lui … “Vedessi come menano ‘ste cangurone!” E sabato zitte zitte si giocheranno la medaglia d’oro contro l’Estonia! Ma appena si parla di calcio Annibale è un fiume in piena. Da ragazzino ha visto il Grande Torino fare a pezzi la sua amata Roma. “Ancora me sto a ripijaà!”: commenta sbalordito. Poi mi racconta qual è la partita che porterà sempre nel cuore. “Italia-Ungheria, maggio ’53. Che spettacolo i Tre Tenori Puskas e Kocsis ma soprattutto Hidegkuti! Si vedeva lontano un miglio che non stava bene, infatti fu sostituito dopo il primo tempo ma quando segnò il loro gol del vantaggio … chissenefrega se ero italiano! Quelli vicino a me a momenti me volevano menà, io saltai come un grillo perché, credi a me, Hidegkuti sarà anche stato un finto centravanti ma come calciatore per me era mejo de Gesù ‘ccristo!”   Renato Tubère  

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