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Toro, Benassi e l’operazione Sadiq destano perplessità

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Occhi Sgranata / Torna la rubrica di Vincenzo Chiarizia
Vincenzo Chiarizia

Una settimana fa giudicavo positivamente il modus operandi del Torino in questa sessione di mercato, poiché si è mostrato capace di operazioni a fari spenti seminando chiunque fosse sulle tracce del ds granata. Ad oggi, dopo aver blindato Belotti (a parole, perché non è stata ufficializzata una deadline per l’arrivo dell’offerta da 100 mln dall’estero e manca poco alla fine del mercato), dopo aver preso innesti di qualità come N’Koulou e Berenguer, è stato ceduto Benassi che è stato sostituito con Rincon e, ufficialità odierna, è stato ceduto in prestito secco al Levante Lukic. Approvo tutte le operazioni sopracitate sin qui fatte dalla società granata, ma resta discutibile la cessione di Marco Benassi.

L’ex Inter e Livorno è un centrocampista, classe ’94, abile negli inserimenti e che sotto la guida di Giampiero Ventura è cresciuto moltissimo. Premesso che l’arrivo di Rincon è a mio modo di vedere azzeccatissimo, la gestione del capitano della nazionale under 21 italiana nell’ultimo anno è stata secondo me totalmente sbagliata. Il teatrino della fascia di capitano dell’anno scorso non è stato uno spettacolo bello da vedere. Dopo la cessione di Vives a gennaio, Benassi è stato scelto come successore, salvo poi sfilare la fascia dal suo braccio e infilarla in quello di Belotti senza un reale motivo. Questo avveniva durante la stagione scorsa quando, nella seconda metà, Benassi non ha più visto il campo. In pochissimo tempo Benassi è passato dall’essere capitano della squadra, cioè il punto di riferimento della rosa, a esubero. Lui, nel salutare i tifosi ed il Toro con affetto, ha parlato di scelte inevitabili. E sono d’accordo con il giocatore. Dopo la sua cessione ho pensato che fosse la mossa più logica cederlo, perché quale calciatore sarebbe rimasto in rosa dopo avergli sfilato senza una ragione la fascia da capitano? Quindi non condividendone la sua gestione nella stagione passata, credo che la sua cessione sia stata la cosa più sensata, anche se io avrei fatto in modo di farlo restare a lungo nel Toro.

Mentre ciò che non approvo totalmente è l’operazione Umar Sadiq. Il giovane nigeriano oggi ha svolto il suo primo allenamento al Filadelfia. Le condizioni del suo passaggio in granata sarebbero 500 mila euro per il prestito oneroso, con diritto di riscatto fissato a 6 milioni e contro riscatto per i giallorossi a 8 milioni. Se le cifre dovessero essere confermate, a quale condizione il Toro potrà mantenere il giocatore? Perché se fa male, ovviamente il Toro non lo riscatta ed il problema non si pone con Sadiq che tornerà alla Roma. Se invece fa bene e segna nei momenti in cui viene tirato in causa, il Toro potrebbe pensare di riscattarlo, versando 6 milioni, ma se avrà fatto bene, cosa vieterebbe alla Roma di pagare il controriscatto di 8 milioni (1,5 milioni netto se consideriamo anche il prestito oneroso pagato dal Torino) e magari rivenderlo a tanto di più? Insomma solo una stagione incolore senza infamia e senza lode di Sadiq potrebbe consentire al Toro il riscatto. Ma quale sarebbe a quel punto la convenienza tattica ed economica per il Torino?

Inoltre prendere il vice-Belotti con questa formula, dopo aver sbandierato a destra e a manca che al bomber bergamasco conviene restare “almeno” (e “solo” aggiungo io) un altro anno, potrebbe voler dire che nel campionato 2018/2019 il Toro potrebbe ritrovarsi senza prime punte e a dover ripartire da capo per quanto riguarda il lavoro di mister Mihajlovic.

E’ per questo che confido dunque che i termini dell’operazione siano ben diversi. Sadiq è ovviamente il benvenuto, ma chissà, magari Petrachi ha strappato un accordo favorevole o sta lavorando per un altro colpo a sorpresa.

 

 

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