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Toro, bentornato negli Anni ’80!

Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 
Il Granata della Porta Accanto / Qualificazione Uefa, Primavera vicecampione d'Italia, mercato internazionale: è proprio un Toro formato amarcord!

A fare il resoconto dell'annata granata appena finita si potrebbe fare un copia e incolla di qualche almanacco del calcio tanto in voga negli anni '80. Squadra che conclude il campionato a ridosso delle prime e si qualifica alla (vecchia) Coppa Uefa, la Primavera che sfiora il titolo di Campione di Italia, giovani interessanti in prestito tra serie B e C, un calciomercato fatto di interessamenti ed acquisti di giocatori stranieri provenienti da squadre di livello internazionale: tutti elementi a cui fino all'inizio degli Anni Novanta eravamo quasi abituati e che costituivano la dimensione del Torino Calcio, ma che purtroppo negli ultimi vent'anni sono quasi del tutto scomparsi.

Che bello ritornare ragazzino! Per chi come me ha avuto la “vita granata” letteralmente spaccata in due (ho quarant'anni e i miei primi venti sono stati in una maniera, i secondi, purtroppo in tutt'altra…)le sensazioni di quest'anno hanno inevitabilmente riportato alla mente antichi e dimenticati piaceri dell'essere granata. Leggere di calcio mercato e sentire che stiamo trattando con il Santos e con il Boca Juniors, cioè due super squadre di grande tradizione del panorama sudamericano, mi ha ricordato di quando compravamo Leo Junior dal Flamengo, Van de Korput dal Feyenoord o Martin Vazquez dal Real Madrid. I Peres o i Sanchez Mino di oggi sono calciatori magari con una caratura diversa rispetto a quelli di quei tempi (ricordo addirittura che trattammo, in concorrenza con Fiorentina e Milan, anche un certo Van Basten…), ma stiamo comunque parlando di giocatori che non sono solo giovani di belle speranze, ma già maturi e per i quali le cifre investite iniziano ad essere abbastanza rilevanti. Così come mi riempie di orgoglio aver preso Maksimovic dalla gloriosa Stella Rossa. Certo, il calcio è cambiato, ma oggi il Toro sembra tornato a recitare quel ruolo di società con un certo appeal per giocatori non di primissima fascia ovvio, ma già di un certo livello. E non è poco se consideriamo il patetico andazzo degli ultimi decenni…

Rivedere poi la Primavera lassù in alto dove eravamo abituati a vederla è davvero la ciliegina sulla torta. Il vivaio è parte della storia granata ed è un argomento da sempre serissimo per noi tifosi. Ovvio che il passo successivo sia l'integrazione di qualche giocatore della Primavera in prima squadra ma basterà avere pazienza e presto potrebbe succedere. Filippo Scaglia o Chiosa potrebbero trovare spazio nei preliminari di Europa League e non è detto che Gatto o Barreca non convincano Ventura in ritiro ad essere lì per qualcosa di più che fare numero…

Ma siccome siamo tifosi del Toro e dobbiamo sempre trovare un motivo di polemica, di spunti ve ne posso fornire un po', se proprio non potete fare a meno di farvi del male: abbiamo “svenduto” Immobile e, ad oggi, non c'è traccia di un suo vero sostituto, la qualificazione in Europa League è stata conquistata d'ufficio per la mancata licenza Uefa del Parma e non sul campo, sono quindici anni che non abbiamo un terzino sinistro degno di tale nome, il ritiro anticipato potrebbe compromettere il cammino in campionato, Cairo potrebbe vendere anche Cerci o alzare i prezzi degli abbonamenti. Vi bastano?

In fondo le polemiche e le contestazioni a tutto e tutti ci sono sempre state, basti soffermarsi sul fatto che in un'epoca come quella degli Anni Ottanta che, vista con gli occhi di oggi, ci appare tutto sommato “felice”, si riuscì a cacciare un presidente come Sergio Rossi! Il tutto per dire che sono talmente contento del momento attuale del Toro che non ci penso minimamente a farmi “il sangue amaro” su questioni di un certo tipo.

Il mercato si valuterà, anche criticando aspramente ove necessario, tra il 31 luglio e il 31 agosto: per il momento mi godo quello che c'è facendo mio il tormentone di quel comico, credo Cirilli, che proclamava “Voglio ritornare bambino”. E col Toro di oggi io ci sto quasi riuscendo!