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Toro: buona la prima

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di Guido Regis * Che fastidio sto tipo che le azzecca quasi tutte. Titola che il Toro rinvia l’inizio della sua stagione e dice il giusto. Ipotizza uno stop più lungo di due giornate per Bianchi senza aver nemmeno visto in foto...
Guido Regis

di Guido Regis *

 

Che fastidio sto tipo che le azzecca quasi tutte. Titola che il Toro rinvia l’inizio della sua stagione e dice il giusto. Ipotizza uno stop più lungo di due giornate per Bianchi senza aver nemmeno visto in foto il capitano da ormai tre mesi ed il giorno dopo la notizia è ufficiale. Mamma mia che fastidio, sto pallone gonfiato. Ed ora ce la menerà che è solo banale logica….  E si cari amici e nemici. Fintanto che questa giovane rubrica rimarrà in piedi ospitando un supponente tifoso ormai di mezza età vi dovrete beccare la litania dell’ovvio. “Great ideas often receive violent opposition from mediocre minds” diceva un asino in matematica, secondo i suoi insegnanti, che sviluppò la “teoria della relatività”.  Io non credo di avere grandi idee, semplicemente mi cimento in banali deduzioni anche sul Toro. Squadra ancora da costruire, messa in campo con due o tre elementi che probabilmente si sono conosciuti il giorno prima, senza un regista di esperienza capace anche di fare filtro a centrocampo e con difesa giovane, priva anche qui di una vecchia volpe dell’area, magari non impeccabile ma in grado di dettare i tempi come faceva qualche mese fa Loria.  Giocatori imballati al punto che quando qualcuno s’incazza perché non ci sta a perdere e decide di spingere sull’acceleratore, in men che non si dica finisce fuori per crampi o magari un pelino stirato.  Tutto come da copione per cui alla fine giocare con una neopromossa, ben più avanti nella preparazione e con schemi triennali collaudati, per di più reduce da un’ impresa estiva con i miliardari del Milan, non è facile. Se poi ci metti un Bernacci che riesce nell’impossibile impresa di non segnare una roba infinitamente più agevole di un rigore a pochi minuti dall’inizio, tutto sommato che sia finita con una sconfitta di misura è quasi un segnale confortante. Il problema, come già detto, ce lo porremo se questa situazione si perpetrerà oltre le quattro settimane. La stagione del Toro inizierà solo allora; purtroppo sarà già invece iniziata da tempo per le altre per cui in questo frangente c’è solo da limitare danni e distacchi. La sfiga inoltre, ricordiamocelo, vede benissimo e sempre da questa parte, per cui se c’era una speranza di vedere un Genevier al Toro, ammesso e non concesso che potesse essere risolutivo per i problemi del centrocampo, ci ha pensato il suo ginocchio a togliercela. E lo scherzetto di Bianchi?  Insomma “buona la prima”, secondo un collaudato stile granata. C’è la consolazione che negli ultimi anni la prima sembrava presagire sfaceli e si è sempre dimostrata illusoria per cui possiamo almeno augurarci che questa volta sia tutto il contrario. C’è invece una variabile importante nel calcio e soprattutto per il Toro che onestamente speravo non influisse più negativamente come è accaduto negli ultimi quattro campionati, vale a dire quella della direzione arbitrale. Mi ero quasi convinto che un designatore Torinese e Torinista potesse essere un buon viatico, non dico per ottenere dei favori in trasferta ed arbitraggi casalinghi all’Olimpico ( anche se un po’ ci speravo) ma almeno per non vedere più comportamenti scandalosi e stucchevoli penalizzarci oltre i nostri demeriti. Ebbene mi auguro che chi ha definito l’arbitraggio del ventinovenne Guida impeccabile si renda presto conto di essere stato colto da allucinazioni da calura. Sorvoliamo sull’ennesimo episodio del rigore per fallo di mani in area su tiro cross di Sgrigna che limpido sembrava dal vivo, sacrosanto diventa quando lo osservi ripetutamente nei filmati.  Ciò che irrita in modo ormai estenuante è l’assoluta mancanza di rispetto delle regole elementari di comportamento e valutazione, quando si svolge la funzione di arbitro in una partita del Toro. Ammonizioni a gogò per i nostri e occhi bendati persino quando un varesino decide di fingere, più di una volta, di non avvedersi che il pallone ha superato la linea laterale del campo ed impedisce di recuperare la palla calciandola veementemente a dieci chilometri di distanza. Corpi che si abbandonano cadaverici in mezzo al campo per interrompere il gioco direi oltre i dieci minuti complessivi, e poi resuscitano improvvisamente. Un palese ritardo nell’effettuare una sostituzione che, sempre da regolamento, dovrebbe obbligare il direttore di gara a non consentirla ed invece tutti li ad attendere che i Varesini si sveglino per quanto colti da un improvviso bradipismo. Ad ogni rimostranza legittima dei nostri la rassicurazione che tutto il tempo verrà recuperato e poi …… quattro minuti?  Se il secondo tempo è durato più di 25 minuti di gioco effettivo divento gay. Mi spiace per chi non la pensa come me, ma questo è stato a mio modo di vedere il segnale più allarmante di questa meravigliosa serata di un lunedì di agosto, trascorsa insieme, seduti sugli spalti dello Stadio Olimpico di Torino. Per fortuna dopo gli inviti al Presidente a dedicarsi alla pratica del sesso orale omosessuale durante la partita, qualcuno si è finalmente svegliato per andare a rumoreggiare intorno a Rosetti che usciva dallo stadio. Ora sarebbe bene che anche i giornalisti la smettessero di raccontare balle poco professionali, dispensando pure ampie sufficienze all’esordiente giacchetta nera.

Saluti a tutti e alla prossima “litania”

* presidente Toro Club CTO "C.Sala"

(foto M.Dreosti)

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