Di questi tempi in cui mancano argomenti riguardanti un campionato che, per il Toro, è finito da diverse settimane, i miei pazienti si stanno sbizzarrendo in una serie di riflessioni riguardanti il futuro prossimo della società e della squadra. Parlando con alcuni di loro è emerso un pensiero comune che da qualche tempo aleggia tra il popolo granata: se si vuole davvero fare il salto di qualità è necessario rischiare qualcosa in più. In questi ultimi anni la gestione del Torino FC è stata a dir poco oculata, basata sulla crescita economica tramite le plusvalenze e ad investimenti mirati e contenuti. Questo tipo di strategia, oltre a far crescere il livello patrimoniale della società, ha portato anche ad una crescita sportiva, se si pensa che guardando indietro 6 anni si vede una squadra fuori dai playoff di serie B, mentre ora abbiamo un Toro stabile in serie A. Ovviamente una crescita di questo tipo si può rivelare più lenta del previsto e addirittura in alcune stagioni può fermarsi, come è capitato lo scorso anno con il tredicesimo posto dopo un settimo e un nono che lasciavano pensare ad un altro tipo di stagione, o come quest'anno in cui la squadra di fatto a gennaio ha smesso di lottare per l'Europa League. Ovviamente Questo tipo di strategia funziona se l'obiettivo è quello di stare nelle prime 10 ogni anno ammiccando all'Europa solo in caso di fallimenti di una o più squadre di fascia superiore, ma se si vuole fare quel benedetto salto di qualità, forse, è necessario prendersi qualche rischio in più per quanto riguarda gli investimenti. Proprio di questo hanno parlato 2 pazienti che son venuti nel mio studio in questi giorni: entrambi concordavano che sarebbero disposti a rischiare qualcosa di più a livello economico, con gli eventuali rischi che comporta, pur di vedere un Toro davvero competitivo per i primi 5/6 posti e che ci regali emozioni simili a Bilbao ma in maniera più continuativa. Forse quello che dicono i miei 2 amici e pazienti (ma come loro molti altri tifosi granata) non è poi del tutto errato; ovviamente nessuno chiede che venano fatte spese folli tanto per fare, rischiando poi davvero di finire come tante società stanno finendo, ma sicuramente per fare questo benedetto salto di qualità è necessario prendersi qualche rischio in più, magari con qualche cessione illustre in meno e con qualche colpo ad effetto. Concordate? Alla prossima dal vostro Psicologo del Toro!
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Toro, chi non risica…
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