Buonasera lettori della Granatina, in questi giorni di “pausa” dal campionato riflettevo sulla relazione che c’è tra due mie grandi passioni: il Toro e il cinema. Ora mi spiego. Come ben saprete, il nostro Toro è una delle squadre di calcio con una delle storie più affascinanti e ricche di avvenimenti di ogni genere, ahimè, dai più entusiasmanti ai più tragici. Per questo motivo è anche una delle squadre di calcio con una delle più vaste filmografie alle spalle, basti pensare a tutte le fiction Rai, tra cui l’attesissimo “La farfalla granata”, spostato dal palinsesto già, oserei dire, troppe volte. Ma non sono qui per far polemiche. Solitamente è il Grande Torino il soggetto preferito dai registi e anche tutte le storie ad esso legate, come quella raccontata in “Ora e per sempre”, che si focalizza sul personaggio del famoso Trombettiere che dava la carica ai ragazzi, visto attraverso gli occhi del figlio, di nome, non a caso, Valentino. Si arriva poi, all’altra famosa fiction, “Il Grande Torino”, con Beppe Fiorello nei panni di Valentino Mazzola, che si ispira agli ultimi mesi di vita degli Invincibili. Documentari ce ne sono a fiumi, cofanetti interi di storia, preparati e confezionati per ogni occasione. Per non parlare delle immagini d’archivio delle partite e non solo. Il cinema è una risorsa fondamentale per ricordare e raccontare qualunque cosa, dalle storie d’amore, alle storie di guerra, al calcio. Tutto questo per dirvi che credo che se c’è una storia importante, conviene raccontarla. E la storia del Toro ne è l’esempio. Chiamateci nostalgici, ma aver la possibilità, grazie alla settima arte, di “rivivere” emozioni che altrimenti avremmo solo immaginato, fa esplodere i nostri cuori granata! Roberta Picco Twitter:@roberta_picco (foto: wikipedia)
columnist
Toro, ciak si gira!
Buonasera lettori della Granatina, in questi giorni di “pausa” dal campionato riflettevo sulla relazione che c’è tra due mie grandi passioni: il Toro e il cinema. Ora mi spiego. Come ben saprete,...
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