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Toro: cinque interrogativi sul mercato

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Occhi Sgranata / La rubrica di Vincenzo Chiarizia: "Come si può aumentare il numero di spettatori allo stadio, se non si vedono sforzi all’orizzonte da parte della società?"
Vincenzo Chiarizia

Sono ormai anni che il calciomercato in casa granata è diventata occasione per molti tifosi di spaccarsi sulla gestione di tredici anni di presidenza Cairo. Io non sono contro il presidente a prescindere. Ha fatto cose buone per le quali gli si deve dare atto e altre meno buone. Tra queste ritengo che ci sia la gestione del calciomercato in momenti cruciali della stagione come questi, tanto da farmi venire in testa diversi interrogativi.

Prima cosa: quale squadra che punta dichiaratamente all’Europa League, occupando la decima posizione in classifica, non investe nel mercato di gennaio per potersi assicurare la qualificazione? Non riesco davvero a capire come i fatti differiscano in maniera evidente dalle intenzioni espresse ad inizio stagione. I tifosi purtroppo osservano e capiscono ed i numeri di presenze allo stadio ne sono una testimonianza.

Secondo: come si può aumentare il numero di spettatori allo stadio, se non si vedono sforzi all’orizzonte da parte della società, che possano invogliare i tifosi a recarsi la domenica al Grande Torino? Esiste per fortuna il tifoso che sostiene la maglia e vivaddio che ci sono i tifosi con questo DNA nel sangue, ma esistono anche coloro che decidono di fare i sacrifici per seguire anche in campo al mondo la propria squadra se tutto l’ambiente granata – composto da squadra, allenatore, staff tecnico, dirigenza e presidente – si rimbocca le maniche per dare il massimo. Con l’unione di intenti si raggiunge l’obiettivo, senza ahimé si sfalda tutto.

Terzo: che senso ha esonerare un allenatore con il quale hai costruito la squadra e prenderne un altro che ha un altro credo tattico e non consentirgli di avere a disposizione una rosa congeniale? Intendiamoci è normale che Mazzarri debba analizzare la rosa a disposizione, ma è altrettanto vero che il mister di San Vincenzo un’idea di gioco ce l’ha. Pubblicamente il mister dichiara di non interessarsi al mercato, ma sono convinto che di nomi per impostare la squadra secondo le sue idee, ne ha fatti eccome. Altrimenti tanto valeva restare con MIhajlovic e attendere la fine della stagione per partire con un nuovo progetto.

Quarto: perché con le diverse plusvalenze maturate negli ultimi anni, ci si riduce ancora una volta all’ultimo giorno di mercato per prendere quella pedina che ancora manca in organico? Già perché che Donsah è seguito dai granata lo sanno tutti da anni, visto che ad ogni sessione il giocatore viene accostato al Toro. Ad oggi si tira ancora sul prezzo e la trattativa è in stallo. Giustamente il Bologna fa i suoi interessi e non abbassa le pretese. Esattamente come correttamente il Toro ha fatto con il Napoli per Maksimovic. Dunque a volte serve maggiore decisionismo, meno attendismo e meno immobilismo. Sempre poi che Donsah sia un’effettiva richiesta di Mazzarri, altrimenti sarebbe meglio lasciare il tavolo della trattativa.

Infine come si può incentivare alla permanenza i big della rosa, se non si garantiscono gli sforzi minimi per raggiungere l’Europa? Ecco perché ormai mi sto preparando ai dolorosi addii che, per via di questa scelta gestionale del mercato, inevitabilmente ci saranno in estate. Ormai sono anni che sono abituato a queste sessioni di mercato, mi chiedo solo come ai vertici della società granata non abbiano paura di tirare troppo la corda. Il vuoto allo stadio dovrebbe già essere un segnale preoccupante, visto che per numero di presenze il Toro è dietro ad Atalanta, Verona, Sampdoria e Genoa con una media di 17.352 spettatori.

E’ davvero un peccato eppure basterebbe così poco!

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.

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