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Toro, contro il Verona era una partita che dovevi vincere

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Controcorrente / Granata sempre imballati e senza gioco si offrono alla sconfitta evitata per fortuna ‘faraonica’

Dopo la partita contro il Parma era lecito non farsi troppe illusioni sulla risoluzione dei tanti problemi che attanagliano il Toro di questa stagione ma ci si aspettava una prova robusta, di carattere, per tentare di vincere una partita che avrebbe dato il via al blocco mentale della squadra e avrebbe allontanato i granata dai bassifondi. Invece ciò che il Torino ha dimostrato ancora una volta è la mancanza di quella caratteristica di fame vincente che ti permette sovente di sopperire alle carenze di gioco con dinamismo e carattere.

E dire che i primi 7 minuti di gioco granata sono sembrati quelli di una squadra che di colpo avesse ritrovato solarità e consapevolezza dei propri mezzi. Infatti con un Lukic ispirato, sicuramente il migliore in campo, il Torino si è mostrato frizzante, con scambi immediati e triangolazioni veloci. Peccato che sia durato poco quell’iniziale periodo di partita, perché poi abbiamo rivisto una squadra che si è abbassata a difendersi sulle incursioni e il gioco manovrato della squadra di Juric.

Per carità, in tutta la partita non si sono visti grandi squilli ed occasioni da rete e i due portieri hanno poi pareggiato i conti con due parate, su Kalinic l’estremo granata e su Belotti il portiere veronese Silvestri, e due gol subiti incolpevolmente ma c’è un ma. Il Verona ha fatto la partita, ed è sceso in campo per vincere e fino all’84’ c’era quasi riuscito mentre il Toro, a parte qualche timida ripartenza sempre mal costruita, ha poi trovato il pareggio grazie anche ad una deviazione involontaria di Faraoni che ha regalato il più bell’assist che si potesse dare a Bremer.

Troppo spesso il Toro si è affidato ai soliti lanci lunghi per Belotti e per ripartenze che potrebbero funzionare se tutta la squadra le seguisse mentre in realtà quelle poche volte che si sono create occasioni per contropiedi veloci portati avanti da Belotti, come al 16’, il centravanti granata si è trovato praticamente da solo contro una difesa schierata con ben 6 giocatori e solo altri due granata nei pressi dell’azione. Alla fine il ‘Gallo’ ha fatto l’unica cosa possibile, visto che non aveva varianti alla fase di attacco, ovvero tirare in porta da enorme distanza con la parata facile di Silvestri. Questo per spiegare come nella fase di attacco il centrocampo granata non ha mai accompagnato l’azione ed è sempre rimasto fermo sui suoi passi.

Inoltre le fasce granata sono state praticamente ininfluenti per una squadra che deve cercare di portare palloni verso la porta avversaria. Mercoledì Singo non ha mai trovato spazio, perché marcato bene e perché si è anche trovato dalla sua parte spesso a difendere contro Zaccagni e Di Marco che agivano in velocità e infatti è nato da lì il supergol. Nonostante tutto, la difesa granata ha retto quasi bene per tutta la partita con l’attenta difesa di Izzo, tornato a buoni livelli e sempre attento, Lyanco bravo e coriaceo nel difendere quanto maldestro nell’impostazione e Bremer che si è permesso anche il lusso di segnare il suo secondo gol in campionato. Se la difesa ha retto è grazie ai tre difensori perché il centrocampo granata è stato sempre surclassato dalla manovra veronese che soprattutto sulla fascia sinistra ha creato più volte superiorità numerica.

Inoltre nelle fasi di ripartenza da parte granata, sono stati più bravi e veloci  i giocatori veronesi a ripiegare che non quelli del Toro ad attaccare. Ecco perché poi sono risultati nulli i contropiedi di Belotti e soci. Un punto guadagnato o due punti persi? Sicuramente un punto guadagnato anche se ad oggi il pareggio lascia il Toro nei fondi della classifica. Ma di soli pareggi non ci si salva per cui è giusto prendere in considerazione positivamente il ruolino di marcia granata che non lo ha più visto sconfitto da diverse partite. Per risollevarsi occorre che il gusto della vittoria ritorni anche contro squadre del livello del Verona perché in fin dei conti dal punto di vista tecnico presi uno per uno i giocatori granata sono più forti dei veronesi ma loro hanno dimostrato carattere e gioco mentre il Toro no!

La soluzione deve trovarla Giampaolo e la società sul mercato invernale. Si sente dire che il Toro vorrebbe prendere Kouamè ma a questo Toro serve davvero un attaccante o magari sarebbero meglio due bravi centrocampisti visto il fallimento fin qui di Linetty e Rodriguez? Senza contare l’ormai declino di Meitè e Rincon che gioca fuori ruolo? Intanto sabato il Toro affronterà il Milan reduce dalla bruciante sconfitta interna e sarà un ennesima prova per dimostrare carattere cercando di fare almeno una dignitosa prestazione e magari provare a vincerla, almeno provarci.