Il Granata della Porta Accanto/ Ambizione, miopia, velate accuse: tutti gli ingredienti della tipica vicenda in cui a perderci sono sempre le aspettative della gente
columnist
Toro-D’Ambrosio: il solito balletto sulle spalle dei tifosi
Felice di essere smentito e speranzoso con tutto il mio cuore granata che ciò accada, ma, per come si sta evolvendo, la vicenda tra il Torino FC e il calciatore Danilo D'Ambrosio non pare destinata ad una conclusione che possa soddisfare i tifosi. Già, perchè quando inizia il balletto delle colpe su chi ha fatto o non ha fatto cosa è ormai troppo tardi per ricucire lo strappo. A questo punto si è al più classico del si salvi chi può dove da salvare c'è la faccia di fronte ai tifosi: da un lato la società che perderà per l'ennesima volta un proprio patrimonio sportivo ed economico, dall'altro il giocatore che non ci sta a passare per "traditore". Dove sta la verità? Probabilmente in qualche punto a metà strada. Come sempre. Diciamo che a mio parere il Torino, come al solito, non ha visto lungo e non ha proposto in tempi non sospetti un vero e corposo rinnovo di contratto al giocatore, dall'altra D'Ambrosio si è fatto "tentare" dalle probabili proposte del tutto informali che arrivavano al suo agente (o che il suo agente si è abilmente andato a cercare...) e di fronte a prospettive come quella della Roma non ha fatto nulla per bussare alla porta del Toro per un rinnovo. E' il solito balletto visto e rivisto più volte nel Toro di Cairo. Dopo essersi svenato per anni in contratti capestro con giocatori allucinanti tipo Diana (per citarne uno ma l'elenco è desolantemente lungo), il nostro patron è passato all'estremo opposto impedendo che venissero dati aumenti consistenti a quei giocatori che per rendimento e potenzialità lo meritavano. Se è sacrosanto imporre un tetto salariale, l'idea di crescita sportiva ed economica di una squadra impone il ritocco di quel tetto proporzionalmente alla crescita di ambizioni e risultati. Un'idea che forse ciocca con l'obbiettivo di contenere i costi ma che va a braccetto con un altro principio fondamentale dell'imprenditoria: l'investimento. Se vuoi crescita nella tua azienda devi investire e nel calcio ciò avviene in due maniere: nelle strutture (e il milione di Cairo per il Fila suona beffardo rispetto alla cifra tripla che aveva promesso a suo tempo...) o in capitale umano (tecnici, dirigenti e giocatori). Il caso di D'Ambrosio è il classico esempio di incapacità di investimento di questo Toro. Se rinnovi Masiello e poi prendi Pasquale e dirotti in pianta stabile Danilo a sinistra, hai buttato via dei soldi che probabilmente investiti la scorsa primavera sul rinnovo del terzino napoletano avrebbero avuto un saldo economico a zero oggi, ma un problema in meno ed una plusvalenza sicura domani. E la cosa che più infastidisce è vedere che per Darmian tutto ciò è stato fatto per cui non si capisce perchè non sia stata adottata la stessa strategia con D'Ambrosio!E così in un campionato tutto sommato tranquillo dove si è raccolto meno di quanto meritato e dove la serenità sarebbe un valore fondamentale per far fare alla squadra quel salto di qualità che tutti si aspettano, ci si ritrova nel mezzo di una bufera mediatica che coinvolge uno dei giocatori di maggior qualità della rosa. Bell'affare...Non so come finirà il balletto delle parti, ma non promette nulla di buono. Chiunque salverà la faccia e otterrà il proprio vantaggio (il Toro i soldi della cessione e D'Ambrosio un ricco contratto altrove) lo avrà fatto sulle spalle per l'ennesima volta delle aspettative dei tifosi granata. Che volevano semplicemente continuare a vedere il terzino con la maglia granata e che probabilmente rimarranno delusi da entrambe le parti in causa come tante altre volte in passato.
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