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Toro, Di Francesco non é Zeman

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Nell'era della globalizzazione sono cinque i club che si pongono sotto i riflettori per la loro esterofilia molto, anzi troppo spinta.  DONATI O ... DONATINHO? - Quali? La Fiorentina che ha tesserato...
Renato Tubere

Nell'era della globalizzazione sono cinque i club che si pongono sotto i riflettori per la loro esterofilia molto, anzi troppo spinta. 

 

DONATI O ... DONATINHO? - Quali? La Fiorentina che ha tesserato per il campionato in corso ben 17 giocatori stranieri. Segue una coppia formata da Inter e Lazio con 16. Poi un'altra coppia, Parma e Chievo Verona, con "solo" 13 tesserati. Un bell'esempio di come l'industria calcio in Italia se ne infischi bellamente di valorizzare i ragazzi provenienti dai settori giovanili, vero amici? Tutto ciò succede quando una componente del nostro calcio, i procuratori, condiziona un po' troppo, grazie alla mediocrità dei dirigenti nostrani, tutto il movimento. Dal Sudamerica all'Africa, dalle nazioni dell'Est europeo all'Asia i nostri club di serie A fanno a pugni pur di aggiudicarsi questo o quel presunto talento in grado secondo loro di appagare le fantasie dei loro tifosi più irriducibili. Intanto il promettente 23enne Giulio Donati, colonna dell'Under 21 di Denis Mangia, per ottenere più spazio ha dovuto emigrare dall'Inter nella Bundesliga dove sarà titolare nel Bayer Leverkusen. E se invece che Donati si fosse chiamato, che so, Donatenko o Donatinho?

 

SASSUOLO LOW PROFILE? MICA TANTO! - Esordio davvero in salita per il Torino domenica sera all'Olimpico. Non credo ci sia avversario più tosto per rompere il ghiaccio dell'ambizioso Sassuolo esordiente assoluto nella massima competizione calcistica nazionale. Il presidente Giorgio Squinzi ama il profilo basso ma di sicuro vuol programmare il raggiungimento della salvezza nel più breve tempo possibile. Eusebio Di Francesco, occhiali dalla montatura vagamente "nerd", sprizza saggezza da tutti i pori. Il suo 4-3-3 ricorda solo vagamente quello del suo maestro riconosciuto Zdenek Zeman. In realtà il 44enne mister di Pescara pretende dai suoi giocatori soprattutto una dote: la compattezza fra tutti i reparti. Capitan Magnanelli - molto stimato fra gli appassionati granata che l'avrebbero visto volentieri a dirigere le operazioni a centrocampo nel Toro - è il suo allenatore in campo. Ma le minacce più concrete per Ventura e i suoi arriveranno soprattutto dal trio d'attacco. Agirà quasi sicuramente come centravanti Simone Zaza, estroso 22enne bomber lucano: 18 gol segnati in 35 presenze lo scorso campionato di B con l'Ascoli, il ragazzo dal look vagamente pellerossa vede la porta come pochi. Sulla sua sinistra non mi stupirei se Di Francesco scegliesse contro il Toro il talentuoso 23enne rumeno ex Dinamo Bucarest Marius Alexe. Una freccia se lanciato in profondità, questo Alexe tira di destro da tutte le posizioni e va marcato strettissimo prima che faccia danni incalcolabili. Dall'altro lato, giunto in prestito oneroso dal Chievo, promette sfracelli pure il brasiliano Diego Farias. Considerando che Di Francesco ha pure a disposizione gente come Berardi, Missiroli e Masucci direi che la forza d'urto di questo Sassuolo non sembra proprio da club destinato a lottare solo per la retrocessione: anzi!

 

HASSAN A TU PER TU CON AHMED - Douma, Siria, al confine col Libano: tardo pomeriggio di domenica scorsa. Anche se la Fifa ha messo l'embargo si gioca, eccome, a calcio! Hassan, 13 anni, scarta un avversario dopo l'altro come birilli. Si avvicina alla porta dove Ahmed, suo coetaneo, si prepara all'uscita disperata per evitare l'inevitabile. All'improvviso scoppia l'inferno. Dal cielo una pioggia fitta di bombe, tutti scappano terrorizzati compresi i due ragazzini protagonisti dell'azione precedente. Ieri sera Mohammed detto Mimmo, volontario giordano di SOS Villaggi per Bambini che qui a Torino studia al Politecnico, mi racconta per filo e per segno l'episodio. "Che fine han fatto Hassan e Ahmed, sono riusciti a salvarsi?" gli domando. "Sono riusciti a raggiungere non so come Irbid in Giordania. Lo so per certo perchè, appena hanno visto un campetto di calcio nel villaggio che la mia Ong aveva inaugurato da una settimana appena, si son precipitati dentro con una palla e ...". Gran bella notizia, Mimmo! E come dico sempre io in questi casi: viva il calcio e in culo sempre a tutte le guerre!

 

Renato Tubére

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