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Toro, dove sei stato?

Cristina Raviola
Buonanotte granata/La sconfitta del Toro a Verona è stato lo scivolone che nessuno si aspettava: bisogna respirare a fondo e ritrovare la strada giusta

I grandi amori sono così: ti fanno perdere la testa, e un giorno, senza preavviso, ti feriscono. Il Toro ci ha regalato un inizio campionato ai cento all'ora, emozionandoci con un gioco incantevole, esaltandoci sulle rimonte delle prime gare, e facendoci godere per qualche giorno di un posto in cima, per mostrarci, senza fiato, il panorama e chi, dietro di noi, continua a faticare e arrancare. Poi, come un fantasma nascosto in cantina, è riemersa la paura, sotto forma di un gioco spento, incerto e stanco, su un campo ostico in una serata in cui il bel calcio non si è proprio presentato.

Da entrambe le parti mercoledì sera la prudenza e la mentalità, ancora non da vincenti, hanno avuto la meglio, e la partita ha svoltato in un episodio singolo, sfuggito come per magia al grigiume di questi novanta minuti. Toro, dov'eri? Le gambe tremule e la testa un po'annebbiata, nessuno ti ha riconosciuto. In altitudine il corpo si affatica, la pressione cambia e il cuore e la respirazione sentono la difficoltà della prova. Ci vuole allenamento per stare in alto, e quell'allenamento per il Toro può essere la consapevolezza di poter fare ben più di un palleggio insistito e della scarsissima costruzione di gioco vista contro il Chievo.

Nervi saldi quindi, perchè dalla cima siamo scesi, ma negli occhi il panorama che c'era l'abbiamo ancora e chiama la mente a decidere che valeva la pena crederci un po'di più, perchè la strada è quella giusta. Per questo Toro che scala, inciampa e scende di qualche metro, ci vuole un po'di ossigeno che restituisca freschezza e lucidità alle menti, e che riporti domani, tra mura, suoni e colori amici, quello stato d'animo e quella consapevolezza che questo Toro più maturo può avere.

Quindi, miei idoli, vecchi e nuovi eroi dall'armatura granata, ritornate e ricordate cosa potete essere domani, perchè lassù in cima, con il fiato corto e qualche vertigine, io sentivo il cuore esplodere di gioia, in emozioni e sensazioni meritatamente nostre, e oggi appena un po' appannate. Ce le riporterete? Io so che potete farlo. Basta respirare a fondo e ripartire.

Buonanotte granata...