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Toro, è giunta l’ora della continuità
Il Toro riprende il cammino e domenica a Udine alla Dacia Arena avrà luogo un match che dovrebbe dare risposte in merito alla tanto agognata continuità. Diciamolo: le prime due vittorie in campionato sono state uno specchietto per le allodole. Probabilmente il Toro ha pagato troppo l'aver affrettato la preparazione fisica per via di quel ripescaggio in EL e questo deve aver portato ai tonfi contro Parma Sampdoria e Lecce.
L'Udinese è il classico avversario utile a farci capire di che pasta siamo fatti e se veramente, dopo il buon pareggio contro il Napoli, il Toro darà prova di aver fatto quel passo in avanti, dando seguito alle parole di Salvatore Sirigu, che si augura una squadra matura, o se invece inciamperà nuovamente, perseverando nella routine altalenante.
L'Udinese come squadra ha dato l'impressione di essere più solida della stagione precedente, vedi la sconfitta di misura in inferiorità numerica in casa dell'Inter. Tuttavia ha raccolto meno della passata stagione. Nello scorso campionato l'Udinese nelle prime 7 gare ha ottenuto 8 punti, con 8 gol fatti e 8 subiti.
Quest'anno invece i bianconeri hanno ottenuto 7 punti con soli 3 gol fatti e 6 subiti, vincendo in casa contro Milan e Bologna. Dunque il Toro potrebbe cogliere la palla al balzo per fronteggiare i bianconeri con un attacco asfittico, con la propria rocciosa linea difensiva, che però ha balbettato in questo inizio di stagione, ma che potrebbe approfittarne per recuperare la convinzione del finale della passata stagione.
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Intanto la nazionale azzurra ci restituisce un Belotti esaltato dalla doppietta contro il Lichtenstein, un Sirigu che a Vaduz ha mostrato di essere il più forte portiere italiano in attività e Izzo che, pur non giocando, si spera possa trovare lo smalto dei tempi andati. Sì perché l'inizio stagionale del difensore campano non è certamente all'altezza dei suoi standard e la sconfitta di Parma in particolare ha evidenziato un giocatore che, purtroppo, non ne ha azzeccata una. Non mi soffermo su Nkoulou perché sappiamo cosa è successo e quanto possa essere complicato il reinserimento in squadra. Allenarsi da soli purtroppo non è la stessa cosa che farlo con i compagni, dunque è normale che anche la condizione fisica del camerunese debba essere recuperata. In queste due settimane si spera che la condizione dell'ex Lione sia migliorata e soprattutto l'intesa con Lyanco e Izzo sia tornata quella che tutti conosciamo. Con la miglior condizione del nostro pacchetto arretrato, il Toro potrà fare sicuramente risultato. Se Lyanco non dovesse giocare per precauzione dopo l'impegno contro la nazionale, auspicherei che Mazzarri abbia il coraggio di dare un'altra chance a Kevin Bonifazi che non ha più visto il campo dalla sciagurata sconfitta interna contro il Lecce. In attacco sarebbe bello vedere finalmente il tridente Verdi-Belotti-Falque, ma difficilmente accadrà dall'inizio. E' probabile che il mister non abbia la minima intenzione di snaturare il proprio centrocampo. Forse perché Mazzarri sa che con le caratteristiche dei nostri centrocampisti, non possiamo permetterci di avere solo due centrali. A tal proposito darei fiducia a Lukic che contro il Napoli ha fatto notare quanto potrà essere utile alla causa granata.
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A Udine il Toro sarà guidato da mister Mazzarri e ha ragione l'Udinese nel sottolineare il diverso trattamento ricevuto da Tudor. A parti invertite i granata avrebbero mostrato giustamente lo stesso disappunto, ma sinceramente stupisce come la FIGC abbia un regolamento che dipenda a parole dal regolamento FIFA. Il tutto non è chiaro e la FIGC inizia a prendere delle cantonate sempre più grottesche. Anche quest'anno ad esempio, per via della disputa all'estero (Riad) della Supercoppa Italiana nel mese di dicembre, probabilmente verranno rinviate due gare: Sampdoria – Juventus e Lazio – Verona. E' mai possibile che la FIGC non sia stata in grado di trovare una data utile al corretto svolgimento del campionato italiano? Tra il calciomercato estivo che termina dopo l'inizio del campionato, il rinvio di due gare per la Supercoppa Italiana, e il pasticcio con il ricorso accolto per Mazzarri e respinto per Tudor, possiamo dire che, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che la credibilità del calcio italiano sta toccando veramente dei livelli molto bassi. Non si chiede la luna, ma soltanto che torni il buon senso e regole semplici e chiare.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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