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columnist
Siccome questa settimana il campionato osserva un turno di riposo dovuto agli impegni della Nazionale azzurra, colgo l'occasione per lanciare una provocazione: ma la maglia azzurra è amata dai tifosi granata?
A scanso di equivoci posso dichiarare tranquillamente quella che è la mia posizione, in attesa di sapere cosa ne pensano gli altri Fratelli Granata.
Premetto che in qualsiasi manifestazione sportiva faccio un tifo infernale per gli atleti italiani, sono uno di quelli che alle Olimpiadi si appassionano agli sport considerati minori, tipo tiro con l'arco, ma soprattutto sono tra coloro che si emozionano ascoltando l'inno di Mameli quando gli atleti azzurri riescono a far sì che il tricolore sventoli sul pennone più alto.
Mi appassiono e mi immedesimo alle imprese sportive di quegli atleti umili e lontani anni luce dallo show business, ammiro i sacrifici con cui cercano di raggiungere i grandi risultati, ben sapendo che per loro le luci della ribalta si accendono solamente per due settimane ogni quattro anni.
Quando gioca la Nazionale di calcio, al contrario, il mio interesse è davvero minimo ed anzi a volte mi succede di tifare per l'avversario di turno, il motivo credo sia abbastanza semplice da intuire.
Andiamo a ricercare le cause di questa mia posizione decisamente impopolare, ma che comunque non mi vergogno ad esporre.
Tutto ha inizio nella seconda metà degli anni settanta quando la rappresentativa azzurra era divisa in due blocchi egemoni composti da giocatori bianconeri e granata, peccato che titolari siano stati sempre i giocatori bianconeri.
Tanto per fare un esempio, il titolo da capocannoniere veniva vinto tre volte da Pulici, ma in nazionale il titolare rimaneva Bettega.
Ricordo perfettamente come durante i Mondiali del 1978 in Argentina i nostri furono tenuti quasi costantemente in panchina, mentre tutti i meriti e gli onori andarono ai giocatori della seconda squadra di Torino, siamo così sicuri che se in campo fossero scesi i giocatori granata le cose sarebbero andate peggio?
Da lì in poi il mio rapporto con la Nazionale non è mai stato buono, basti pensare anche a quanti allenatori legati alla Real Casa si siano seduti negli ultimi anni sulla panchina azzurra, basti ricordare Trapattoni, Lippi e buon ultimo Prandelli.
Chissà inoltre come sarebbe finita la vicenda di Calciopoli se nel 2006 l'Italia di Lippi fosse stata eliminata dall'Australia agli ottavi di finale, invece quella partita l'Italia la vinse grazie ad rigore perlomeno dubbio.
Sappiamo tutti come andò a finire quel Mondiale, si crearono così i presupposti per quella forma di amnistia con cui si concluse il processo sportivo nei confronti di una certa società.
Sicuramente la mia è una posizione estrema, sicuramente molti non saranno d'accordo con me, ma vorrei comunque sapere qual’ è la posizione del Popolo Granata davanti ad una rappresentativa che negli anni si è sempre dimostrata più bianconera che azzurra, tanto che la stessa società bianconera non ha mai fatto mistero di considerare come merito loro i titoli mondiali vinti nel 1982 e nel 2006.
Beppe Pagliano
Twitter @beppepagliano
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