Non avevo nemmeno voglia di guardare la partita, lo ammetto: il mio umore da tifosa, oggi, era ai minimi storici di questo campionato. Menomale che, alla fine, io senza il Toro proprio non ci so stare.
columnist
Toro, è una vita che ti aspetto
Un quadro perfetto contro l'Udinese, dipinto da artisti giovani e finalmente un po' spavaldi, al punto da essere, in certi momenti, dei veri rapaci. La testa di Jansson, al posto giusto nel momento giusto, capace di fare ciò che purtroppo al capitano quest'anno non è ancora riuscito; uno straripante Acquah, che si conferma in crescita; il nostro bomber, il Gallo Belotti, che si dimostra uno squalo e ne insacca tre per vedersene convalidare una. (Come mai ci si interroga ancora sul fatto che sia o meno da Nazionale?).
E poi, lui: Josef Martinez. L'attaccante più improbabile di questa squadra: contestato, a volte fischiato e a volte preso un po' in giro dalla tifoseria. Accusato di rappresentare fin troppo bene il suo numero di maglia, talmente tanti sono i palloni che non ha insaccato, con reti che spesso era più facile sbagliare che segnare. Oggi però, questo ragazzo è stato un vero re. Due bellissimi centri, da vero predatore, corsa e tenacia: ha dimostrato tutto e tutto insieme. Era tempo, Josef, che dimostrassi il tuo valore e ti auguro che sia solo l'inizio. Lo auguro non solo a te, ma anche a noi.
Non è mai troppo tardi per vedere una gara del Toro giocata così, dominata e tenuta saldamente in pugno, e per ora mi dimentico che questo segno arriva a sole due giornate dalla fine di questo campionato davvero buttato alle ortiche.
Oggi siamo felici: è arrivato il Toro e lo aspettavamo da tanto.
Buonanotte granata...
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