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Toro: ed ora che obiettivi ti poni?

Beppe Pagliano
Le Saldature / Il pensiero di Beppe Pagliano

Domenica pomeriggio prima dell'inizio della partita mi sono ricordato che esattamente quarant'anni fa vedevo la mia prima partita allo stadio, l'avversario era anche in quell'occasione la Sampdoria, il risultato finale fu di 1 a 1, al gol di Graziani rispose Maraschi su rigore, era quella la stagione che precedette l'anno magico dello scudetto ed io bambino coronai un sogno che coltivavo da tempo, ovvero poter vedere dal vivo giocare il mio Toro, da quella partita ne sono seguite migliaia di altre, ma la prima volta non si potrà mai scordare.

Mentre ero immerso in questi ricordi, pensavo che un pareggio lo avrei firmato tranquillamente contro quella che può essere considerata la vera rivelazione della stagione; invece i nostri ragazzi ci hanno regalato una prestazione maiuscola che ha rasentato la perfezione. La tripletta di Quagliarella ha eguagliato quella di Selvaggi nel 3 a 0 dell'ottobre 1982 quando i blucerchiati giunsero a Torino come capolista e quella di Polster nel 4 a 1 del settembre 1987, quando l'attaccante austriaco si presentò così dinanzi alla Maratona.

A volte il calcio riesce ad essere davvero una scienza inesplicabile, mentre tutte le altre società tendono a rafforzarsi, la squadra granata si è alleggerita tra cessioni e giocatori messi da parte e tutto ciò ha rafforzato in grinta e determinazione chi è sceso in campo, a dimostrazione che qualcosa nello spogliatoio granata non funzionava a dovere.

Prendiamo come esempio il centrocampo di domenica pomeriggio composto da Benassi, Gazzi e Farnerud, ebbene nessuno dei tre ha piedi educati, nessuno di loro è stato baciato dal talento calcistico, ma nonostante ciò hanno letteralmente surclassato gli avversari.

La difesa poi è stata per l'ennesima volta impeccabile guidata da capitan Glik ormai sempre più calato nella parte del leader della truppa granata.

L'unica nota se vogliamo non positiva, viene dall'ennesima mancata esultanza di Quagliarella, il quale rappresenta in pieno il calciatore moderno, impeccabile professionista, ma che non concede nulla ai sentimenti.

Certo molti di voi si ricorderanno quanto in un passato recente sia stato particolarmente feroce con le mie critiche verso Mister Ventura, sicuramente i risultati al momento parlano chiaro e sono il primo ad essere felice di questo nonostante Ventura continui ad essere molto lontano dal mio ideale di allenatore, voglio però metter in risalto il fatto che le mie critiche sono sempre state dettate dall'amore verso i colori granata e hanno sempre avuto come obiettivo quello di essere costruttive.

Ed ora dopo queste tre vittorie cosa avrà intenzione di fare la squadra granata?

Quali obiettivi si porrà?

Si accontenterà di una tranquilla posizione di centroclassifica, senza infamia e senza lode, oppure darà la caccia ad un piazzamento che potrebbe riaprire le porte ad una qualificazione europea?

In fondo non sono poi così lontane ed inarrivabili le posizioni nobili della classifica!

La risposta poteva venire dal mercato invernale, e così è stato. Per l'ennesima volta il nostro presidente si è contraddistinto per la mancanza di volontà nell'investire, di rischiare qualcosa, di provare a sognare per il Toro un futuro luminoso e di ciò dobbiamo prenderne atto, continuando così, noi tifosi, ad essere divisi su chi è pro e chi è contro questa presidenza.

Da parte mia, mi sono stufato di dire sempre le solite cose, posso solo ribadire per l'ennesima volta che Cairo non è il mio presidente…. Rigorosamente in minuscolo!