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columnist
Manca circa una settimana alla fine del mercato invernale. Finisce anche questa finestra delle occasioni perse, occasioni volte a rinforzare la rosa, ma che la società non coglie. Chi dovrebbe prendere il Toro? Non sta a me suggerire giocatori che potrebbero fare al caso dei granata, per questo c'è il direttore sportivo che, parole sue, lavora in sintonia con il tecnico. A noi tocca analizzare come la rosa di quest'anno sia come al solito incompleta. Abbiamo detto più volte quanto si sia sbagliato a cedere Ljajic, ma almeno si tentò di sostituirlo con Soriano, non riuscendo tuttavia nell'intento. Andato via Soriano, la società sembra ritenere opportuno non prendere nessuno. Quindi possiamo dire che la campagna di rafforzamento del Toro in estate si è conclusa con la cessione del fantasista serbo all'ultimo giorno, senza prendere un giocatore di pari valore, che possa creare scompiglio nelle fila degli avversari. Manca ancora una settimana, ma le speranze sono minime.
Ritengo che Cairo, Petrachi e Mazzarri siano egualmente responsabili. A giugno si tireranno le somme. I critici (come ad esempio lo scrivente) si cospargeranno (volentieri) il capo di cenere se l'Europa sarà raggiunta. Diversamente, mi aspetto che qualcuno si assumerà la responsabilità di quello che sembra essere l'ennesimo campionato mediocre annunciato.
A Roma il Toro, dopo aver regalato completamente la prima frazione di gioco, patendo la Roma soprattutto a centrocampo (guarda caso il reparto più sguarnito), era riuscito a raddrizzare la gara subendo però il 3 a 2 su un errato piazzamento della linea difensiva. Il Toro stava per fare il miracolo all'Olimpico di Roma, e avrebbe avuto certamente più chances se la squadra fosse stata adeguatamente rinforzata dalla società, se solo avesse avuto la seria ambizione di vincere e di puntare all'Europa. "E invece no" per citare la rubrica di Maria Grazia Nemour. Anche il "quasi" di Diego Fornero associato a tutte le ambizioni possibili che ogni tifoso granata nutre per il proprio Toro, rende l'idea su quale sia l'apatia in cui versa il tifoso granata medio.
Domenica al Grande Torino arriverà l'Inter ed il Toro si presenta ancora una volta con la mediana improvvisata composta da Rincon e Ansaldi. E' vero, l'argentino all'Olimpico è stato tra i migliori in campo, ma il mio interrogativo è il seguente: quale squadra in pieno mercato di riparazione e in piena emergenza si affiderebbe ancora a giocatori schierati fuori ruolo (seppur sicuramente affidabili) per mancanza di alternative? Solo il Toro. Comunque l'impegno di domani è difficile perché il Toro in casa ha vinto solo quattro gare, contro Spal, Frosinone, Genoa ed Empoli. L'Inter è un avversario di altro livello con giocatori del calibro di Icardi, Perisic, Nainggolan e Brozovic, che possono far male in ogni momento, e in porta c’è saracinesca Handanovic. E' vero, l'Inter viene dal deludente pareggio interno contro il Sassuolo, ma allo stesso tempo il Toro si presenta, come detto, con diversi acciaccati (Baselli e Lukic andranno probabilmente in panchina). Ci vorrà dunque la gara perfetta per continuare a sognare l'Europa, altrimenti la strada per l’obiettivo Europa sembrerà compromessa.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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