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Toro-Giovinco: la testa dice sì, il cuore no

Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 
Il Granata della Porta Accanto / E' il tipo di giocatore che serve in questo momento, ma è "impresentabile" ai tifosi

Mancano due mesi all'apertura del calciomercato e già il tam tam dei cosiddetti "rumors" inizia a farsi sentire sempre più forte sulle pagine dei giornali e dei siti web. Le prime dieci giornate (oltre all'Europa League) hanno certificato che il Torino ha probabilmente sottovalutato la partenza di Cerci e Immobile, una coppia gol talmente prolifica da scatenare l'anno passato illustri paragoni con gli originali gemelli del gol, Pulici-Graziani. Puntare su Larrondo-Barreto come potenziali titolari da affiancare all'unica certezza Quagliarella è stato un azzardo grosso anche per un guru dalla fama di re mida dei calciatori da rivitalizzare come Ventura. Martinez è considerato talentuoso ma ancora poco affidabile mentre Amauri sta al gioco di Ventura come... E' chiaro che se fino ad oggi delle punte ha segnato praticamente solo Quagliarella è perchè il resto della squadra, cioè in primis i centrocampisti, non riesce a mettere i centravanti nella condizione di violare le porte avversarie.

E' opinione abbastanza diffusa che Quagliarella affiancato da Cerci avrebbe potuto fare bene quasi quanto Immobile: con un giocatore capace di creare superiorità numerica in attacco saltando l'uomo (o più uomini...) e sfornando assist, un qualsiasi attaccante di buon livello farebbe faville. Il problema è che quel tipo di giocatore oggi il Toro non ce l'ha più e chi avrebbe dovuto raccoglierne l'eredità in termini di fantasia e tecnica, sta trovando lungo. Il riferimento neanche troppo velato è rivolto a El Kaddouri che quest'anno raramente si è acceso ed ha acceso l'attacco granata. Siamo solo ad un quarto del campionato e di tempo per far ricredere critica e tifosi il 'sultano berbero' ne ha, però ad oggi lui e Sanchez Mino non hanno ancora fatto quel salto di qualità necessario a sostituire una pedina fondamentale come era Alessio Cerci. Per l'argentino l'attenuante è la necessità di ambientarsi in un calcio differente anche se finora i suoi colpi veri si sono solo intravisti senza essere davvero mostrati a noi ansiosi tifosi granata.

Ovvio quindi che Petrachi dietro input di Ventura si muoverà sul mercato per trovare un uomo di grande qualità che possa riproporre lo stile di gioco di Cerci. Il nome più gettonato e che calza a pennello questo identikit finora è quello di Sebastian Giovinco, giocatore inviso alla piazza granata per motivi che non penso di dover spiegare perchè esageratamente palesi: il suo essere supponentemente juventino è, detto con una battuta, inversamente proporzionale alla sua altezza... Io personalmente non riuscirei a farmene una ragione se per le infinite vie del calcio mercato dovesse approdare a gennaio in granata. No, non potrei. Al confronto Amauri mi appare come un vero cuore granata. Questo mi dice il cuore e questo mi suggerisce l'amore per il Toro e l'odio per quell'altra squadra.

Eppure la testa non fa che ripetermi che in fondo non sarebbe un cattivo affare. Giovinco è in rotta con la Juve, squadra che peraltro non ha mai davvero creduto in lui. E' ancora relativamente giovane e sufficientemente talentuoso ed esperto per potersi prendere una rivincita verso quel mondo crudele che sin da bambino lo riteneva troppo basso per poter essere un professionista. E' ambizioso Giovinco e il Toro potrebbe essere non il top team al quale aspirava ma la squadra nella quale dimostrare a tutti di essere un numero uno. Un talento che ha nel dribbling, negli assist e nei gol la dote giusta per "sedurre" l'asfittico attacco granata e ripercorrere le orme di Cerci.

Testa o cuore? Io ho sempre ragionato col cuore e mi sono innamorato di giocatori come Ardito, Ventura con la testa e ha fatto più risultati lui col Toro in tre anni che venti allenatori nei due decenni precedenti. Che abbia di nuovo ragione lui?