Per corretta informazione precisiamo che l'articolo di questa rubrica è stato scritto prima della partita di ieri sera
columnist
Toro: Giusto e Sbagliato 2
Nella parte uno del 4 agosto, il copia incolla mi aveva fatto dimenticare il punto 20, rappresentato dal + 1 dell’acquisto di Sansone. Il risultato era un bel 6 in pagella che consentiva in quel momento al Toro prima squadra di fare un campionato difficile ma con assai probabile salvezza in tasca.
Sono cambiate poche cose da allora.
1) Caceres terzino sinistro. Rientra nel discorso Rubin peggiorando il punteggio; – 0,5
2) Rodriguez a costo 0 come centrale della difesa. Discreto giocatore di esperienza ma che non muove il punteggio.
3) Brighi abile ed arruolato. Un ottimo affare sul quale persiste l’incognita della tenuta fisica e dell’età + 0,5
4) Le assoluzione di Vives e Masiello ma l’incognita Gillet e Gazzi più il punto di penalità in classifica che continuano a fare pari e patta
5) L’arrivo di Cerci. Classico buon giocatore da potenziali problemi caratteriali e quindi di spogliatoio ma che pare essere in forte sintonia con Ventura per cui + 1
Il risultato è che il conteggio finale ( sempre in attesa del 31 Agosto) dice + 7 e risponde alla realtà del mercato relativo alla prima squadra.
Da questo punto di vista Cairo ha dimostrato di continuare un percorso iniziato da, mal contati, 20 mesi, migliorandolo un pelino, soprattutto nel suo interesse.
Fondamentale è comunque il segnale della permanenza anche quest’anno di Ogbonna e Bianchi, indipendentemente da quello che potrà essere il loro reale contributo sul campo.
Anche se onestamente tutto il giro di entrate ed uscite di questa estate fino ad ora gli sarebbe potuto costare un paio di milioni di euro in meno, aver ceduto ad alcuni “ricatti” per accondiscendere le richieste del mister è la scelta giusta.
Difficilmente la vecchia volpe che siede sulla panchina granata si farà sfuggire di mano la squadra, anche qualora si presentassero delle difficoltà, leggi infortuni e soliti torti arbitrali.
Si vede chiaramente che Ventura vuole lasciare un segno nel TORO, sapendo che questa è probabilmente l’ultima occasione per fare un botto vero nella storia della sua carriera.
Fior di giornalisti hanno previsto centinai di fesserie mai realizzate in questi anni ( in primis la cessione di Ogbonna e Bianchi, costantemente data per imminente da tre anni): ebbene penso di potermi permettere pur io una previsione rischiando, anche se forte dei “fortunosi” vaticini fino ad ora.
Lo slogan del Torino FC quest’anno, chiaramente copiato da ToroMio, è “ INSIEME POSSIAMO”, ma poco ci azzecca, perché continua l’assoluta assenza di lungimiranza in questo senso, sia della società sia dei tifosi, per cui del vero INSIEME, cioè della compartecipazione della società civile granata in società mediante l’AZIONARIATO, non se ne parla.
Penso che l’inopportuno “ Quest’anno ci divertiamo” di qualche anno fa, possa essere invece lo slogan giusto per il campionato che sta per cominciare.
Da sta sera staremo a vedere.
Per il resto tengo a rimarcare che il voto 7 è relativo ad un progetto a breve termine, cioè il progetto di un uomo che, come tutti gli imprenditori dagli anni ottanta in avanti dedicatisi a qualsiasi attività, in primis il calcio, ha il solo scopo di ottenere risultati “mediatici” che diano visibilità, una superficiale credibilità, un idea di personaggio vincente, al fine di allargare gli spazi e gli orizzonti di sviluppo della propria attività economica principale, senza rischiare troppo del proprio.
Di questo non si può fare alcun torto a Cairo, perché agisce per certi versi meglio e più onestamente di altri.
Ben diverso è il discorso di un progetto a lungo termine che veda il TORO con la sua storia, il suo presente ed il suo futuro al centro.
Con tutta la “buona volontà”, non riesco ad arrabbiarmi più con un signore, presidente, imprenditore, fate voi, che ha costruito una discreta fortuna utilizzando un percorso ed una strategia di basso profilo ma vincente, se non è in grado di comprendere la sconvolgente opportunità che gli si aprirebbe se fosse l’antesignano in Italia del movimento Azionariato che così eccezionali risultati ha ottenuto in questi anni in Germania, sotto ogni punto di vista, da quello sportivo-culturale a quello economico, anticipando di gran lunga ogni forma di “ fair play e spending review”.
Non mi arrabbio anche perché è assolutamente evidente, come ha finalmente anche scritto il nuovo direttore di TN Luca Sgarbi, che la gran parte della tifoseria del Toro è lo specchio dell’Italia degli ultimi 30 anni che vive di fumo degli occhi, magari scende in piazza se Monti propone una delle poche cose intelligenti della sua carriera di primo ministro, cioè di sospendere il campionato per due o tre anni, ma accetta supinamente tasse, accise a quant’altro.
Una tifoseria che misura le capacità di un presidente in base agli acquisti di ragazzotti milionari che dichiarano un anno di essere arrivati nella squadra “ più alta prima del cielo” e l’anno dopo, passati su sponda opposta, possono permettersi il lusso di dire che “ dopo il cielo c’è la nuova società “ che gli smenerà qualche milione dei nostri sudatissimi euro, scatenando l’ilarità generale e non il lancio di tonnellate di pomodori marci.
Davvero come non condividere le scelte di un uomo che la sua fortuna la fa sui milioni di centesimi versati ogni giorno da casalinghe e non solo, ansiose di leggere con chi se la fanno Belen, la Carrà ed Elton John, o se Balotelli è il vero artefice dalla gravidanza di una fichetta ?
Ma questo è un vecchio discorso che per ora, a quanto pare, non attecchisce nei neuroni dei più. Per cui sta sera tutti allo stadio o davanti a Sky a vivere la solita emozione effimera, per non pensare alle rate del mutuo, pagate anche per il trasferimento di Ibrahimovic e Silva al PSG.
Ammetto: ci sarò anch’io.
Guido Regis
Presidente del Torino Club CTO Claudio Sala
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