E allora siamo soddisfatti della sontuosa prestazione contro il Sassuolo? Quanti di noi ancora credono in questa società, allenatore e squadra?
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Toro: gli effetti della peperonata nella settimana del derby
Personalmente non mi aspettavo nulla di più e nulla di meno di quanto sta succedendo, purtroppo all'orizzonte intravedo nubi scure avvicinarsi e da qui a fine stagione mi aspetto di vederne di cotte e di crude, ma intanto già domani sera contro il Bruges, la squadra avrà l'opportunità di smentirmi sul campo, ma soprattutto domenica alle 18:00 è in programma la stracittadina a cui ci avviciniamo praticamente senza speranze.
I miei scritti gli anni scorsi, durante la settimana che anticipava il derby erano stati rivolti ai giocatori o a noi tifosi ed erano mirati a ritrovare il perduto tremendismo, ma essendo quest'ultimo irrimediabilmente smarrito, voglio raccontarvi quanto mi è successo ieri sera.A cena probabilmente ho ecceduto con la peperonata, e senza rendermene conto, grazie ad un improvviso salto spazio temporale sono stato catapultato allo Juventus Stadium, proprio nel momento in cui stava per iniziare il derby di domenica nel tardo pomeriggio, manco a dirlo mi trovo sistemato nel settore ospiti ed accanto a me ci sono altri tifosi granata mentre tutto attorno a noi sono assiepati quarantamila tifosi gobbi che ci insultano e ci sbeffeggiano, a questa vista il demone che convive in me esce allo scoperto ed inizia a render loro, verbalmente, pan per focaccia.Abbasso lo sguardo verso il terreno di gioco e vedo entrare le due formazioni, le mie orecchie vengono urtate dal loro odioso inno e dai loro cori.
La partita ha inizio e la nostra squadra viene immediatamente schiacciata nella propria metà campo, siamo in balia dei giocatori bianconeri che aspettano il momento buono per colpirci.
Intorno al decimo minuto Glik anticipa Tevez mettendo il pallone fuori dal campo, dal nostro settore si leva un boato di incoraggiamento, ma inspiegabilmente vediamo l'arbitro avvicinarsi al capitano e sventolargli sotto il naso il cartellino rosso, rimaniamo basiti mentre quarantamila decerebrati esultano. Alla richiesta di spiegazioni, da parte del biondo polacco, l'arbitro risponde che le tradizioni vanno rispettate e un derby per essere tale deve vedere Glik espulso.
Passa una manciata di minuti quando Pogba colpisce un palo con una bordata dal limite dell'area, Gillet salva il risultato in un paio di occasioni mentre intorno alla mezz'ora Moretti respinge sulla linea una conclusione di Llorente.
Siamo una bagnarola sbattuta dalla tempesta, ma in qualche modo rimaniamo a galla, all'ultimo minuto del primo tempo Tevez cade in area e l'arbitro concede il rigore alla Juve, (in fondo le tradizioni vanno rispettate) sul dischetto si presenta Vidal, mentre il cileno con un geroglifico disegnato sulla testa sistema il pallone, un estemporaneo ciclone inizia a formarsi sulla collina di Superga, Vidal prende la rincorsa e colpisce il pallone che inesorabilmente entrerebbe in rete senonché mentre il pallone viaggia in direzione della porta granata viene trascinato via dal vento furioso che investe lo Juventus Stadium, la sfera esce tra la stupore dei quarantamila tifosi bianconeri e tra il giubilo di noi granata che ci abbracciamo per l'ennesimo scampato pericolo.
Il secondo tempo inizia sulla falsariga del primo, i gobbi attaccano a testa bassa mentre i nostri giocatori assistono abulici alle loro sfuriate, attendendo mestamente il colpo del ko, intorno al quarto d'ora, Bonucci in seguito ad un calcio d'angolo calcia da fuori area, il pallone sta per entrare in porta quando Chiellini, in netto fuorigioco, si gira di scatto ed il suo importante naso va ad impattare la sfera che cambia radicalmente direzione andando a colpire in curva un tifoso bianconero arrivato direttamente da Bisceglie per incitare i suoi beniamini, il malcapitato perde i sensi e viene immediatamente trasportato in infermeria dai solerti stewart di Venaria.
Al ventesimo succede qualcosa di memorabile, Darmian calcia un pallone che viene stoppato da Quagliarella oltre la metà campo bianconera, per un attimo riusciamo ad attraversare il centrocampo prima che un difensore gobbo scippi la palla al nostro attaccante, ma proprio in quel frangente riusciamo a scorgere i tre legni della porta avversaria oltre alla figura di Buffon, tutto ciò serve a radicare nei tifosi granata più giovani la consapevolezza che la porta bianconera esiste davvero e che non sia solamente una leggenda narrata dai tifosi più anziani.
I minuti passano, ma la Juve non passa, al trentesimo Gillet si supera sventando una conclusione di Tevez, al trentaduesimo minuto Marchisio colpisce il settimo palo della serata, ma nonostante l'insolita malasorte, i gobbi malefici non mollano e continuano a pressare.
Al quarantesimo minuto l'arbitro inciampa e cade in area di rigore, rigore sacrosanto sentenziano i vari telecronisti, prontamente il direttore di gara concede il penalty ed espelle l'esterrefatto Bruno Peres che si sta avvicinando con l'intento di aiutarlo a rialzarsi.
Questa volta è Pirlo ad incaricarsi del tiro dagli undici metri, la sua rincorsa è breve, il tiro parte, Gillet si tuffa dalla parte inversa, ma il pallone picchia sul palo interno e continua a correre sulla linea di porta, prima di accomodarsi come un bimbo assonnato tra le braccia del nostro portiere.Arriviamo al novantesimo quando il quarto uomo alza la lavagna luminosa, sulla lavagna compare il numero 25, saranno infatti venticinque i minuti da recuperare in virtù dell'interesse maturato legato ai minuti mancanti del recupero della semifinale di Europa League della passata stagione contro il Benfica, assommati alla lunghezza, in centimetri, dei capelli di Nedved, i telecronisti nazionali spiegano che in realtà il recupero sarebbe dovuto essere ancora più corposo.
I gobbi sono stanchi, ma paiono indiavolati nonostante la maledizione abbattutasi sui loro attaccanti, i nostri al contrario continuano tranquillamente a passare il pallone all'indietro.Al centodecimo minuto Ventura, intento a controllare lo stato della sua abbronzatura, si accorge di avere ancora a disposizione un cambio, si gira verso la panchina e nota Barreto intento a mangiarsi l'ennesimo Kinder Bueno della serata, esasperato dal continuo sgranocchiare e dal vederlo tutto ciccia e brufoli decide di mandarlo in campo.
Tempo che il brasiliano si svesta dai suoi tre giacconi entra sul terreno di gioco quando manca solo un minuto alla fine.Barreto tutto Ciccia e Brufoli subentra a Quagliarella mentre Gillet rimette in gioco il pallone dal fondo dopo l'ennesimo gol sfiorato dalla Juve.Quello che succede da lì in poi è difficile da spiegare, Gillet rinvia in direzione di El Kaddouri che calcia infastidito dal protrarsi della partita, il giocatore marocchino è infatti atteso in Piazza Rivoli dai suoi amici Mohamed ed Abdul per un Kebab-Party, nel frattempo sugli spalti un bambino appena uscito dal supermercato perde un buono sconto legato all'acquisto di un Kinder Bueno, il prezioso tagliando viene trasportato dal vento verso l'area di rigore bianconera, Barreto tutto Ciccia e Brufoli lo scorge e dall'interno della sua area scatta con l'intento di impossessarsi del buono sconto, intanto il pallone calciato da El Kaddouri vola anch'esso verso l'area avversaria, Barreto tutto Ciccia e Brufoli corre, corre, corre, Chiellini e Bonucci lo incalzano, Buffon nel frattempo è distratto intento a scommettere su bwin, giunto quasi al limite dell'area Barreto tutto Ciccia e Brufoli si tuffa per agguantare il buono sconto, nel momento esatto in cui lo fa suo, il pallone calciato da El Kaddouri gli sbatte sulla testa, la sfera a quel punto riprende la sua corsa disegnando una palombella che scavalca il portiere bianconero, tutto lo stadio trattiene il fiato, non si sente nulla fino a che si ode un fruscio, la palla colpita dalla capoccia di Barreto tutto Ciccia e Brufoli si adagia in fondo al sacco. GGGGOOOOOOLLLLLLL urliamo dal nostro settore abbracciandoci uniti come non succedeva da anni, increduli da quanto abbiamo assistito in questa serata pazzesca, mentre quarantamila tifosi bianconeri rimangono in silenzio con lo sguardo ebete perso nel vuoto.
Il povero Barreto tutto Ciccia e Brufoli viene sommerso dagli abbracci dei compagni e per poco non smarrisce il prezioso buono sconto, l'arbitro esausto fischia la fine ed immediatamente un imbufalito Andrea Agnelli telefona a Moggi, l'ordine perentorio è di presentarsi al più presto a Venaria con un un mazzo di chiavi e di posizionarsi davanti allo spogliatoio riservato agli arbitri!
Al termine della partita il nostro Presidente spiega alla stampa che lui ha sempre creduto in questa squadra e che dopo una vittoria così esaltante non vede alcun motivo di intervenire sul mercato, l'allenatore dal canto suo si dichiara pronto per allenare una grande squadra e si candida a sostituire il Presidente Napolitano non appena rassegnerà le dimissioni.
Nel frattempo io sono ancora allo stadio ad esultare come un pazzo, quando qualcuno mi afferra per le spalle e mi scuote; è mia moglie che preoccupata cerca di svegliarmi e mi domanda cosa mi stia succedendo, quando gli rispondo che ha appena segnato Barreto tutto Ciccia e Brufoli capisce che la peperonata ha causato danni gravissimi alla mia digestione e forse anche sul mio sistema neurovegetativo.
Sicuramente per uscire indenni dallo stadio di periferia ci vorrà un miracolo, non ci rimane che ringraziare tutti coloro che hanno fatto in modo che il derby di Torino sia diventato sostanzialmente questo: una sorta di avanspettacolo in cui noi recitiamo la parte comica!Ma non drammatizziamo troppo la situazione, mal che vada, domenica sera al termine della partita non facciamoci mancare una bel piatto di peperonata.
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