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columnist
La sincera verità? Ho capito dai primi minuti di gara che sarebbe finita male, molto male. Del Toro delle scorse giornate c'era ben poca traccia ed è semplicemente chiaro che abbiamo incontrato, fino a ieri, avversari alla nostra portata. E' stata senza dubbio la gara giocata con l'atteggiamento peggiore, e ha coinciso, purtroppo, con la loro partita perfetta.
Ancora prima dell'espulsione di Daniele Baselli, chiusi nella nostra metà campo, impacciati ed imprecisi, oltre che fortemente timorosi. Niente assolutamente da salvare, se non la prestazione di un portiere che ha evitato un bilancio ben peggiore, in un secondo tempo in cui ci hanno preso letteralmente a pallonate.
Giocarcela in undici poi, dovrebbe diventare la priorità, o almeno un punto da cui partire. Dopo il primo giallo (su cui rimango perplessa), il nostro giovane centrocampista ha fatto un'entrata davvero scellerata, sulla cui sanzione non si può dire nulla. Ha condizionato la gara? Sicuramente, ma non avremo mai la controprova del fatto che anche senza il rosso non l'avremmo comunque persa e strapersa. E forse è meglio così, almeno serve a darsi un pallido alibi. Il ragazzo ha chiesto scusa, non ha lui di certo l'intera colpa di come sono andate le cose. Il mister ha chiesto scusa, forse ha sopravvalutato le nostre potenzialità? Senza dubbio qualche elemento che non ha dimostrato ancora nulla c'è.
Sono tutti pentiti e questa, in fondo, è solo una partita.
Forse anche come tifosi dovremmo iniziare a pensarla così, a vederla solo come una gara in cui si conquistano tre punti, tanto importanti quanto quelli contro il Benevento, dato che improvvisamente ci troviamo in un'epoca lontanissima da derby in cui si era meno "alla pari", ma che avevano un risultato davvero incerto. Tutti hanno chiesto scusa e tutti sono perdonati, come sempre. Ed è giusto così, no?
Da domani si ricomincia, per la nostra onestissima strada, e per fortuna il ritorno è lontano diversi mesi.
Buonanotte granata...
Laureanda in Scienze della comunicazione ed imprenditrice, un cuore granata da 33 anni. Da tre stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.
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