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columnist
Decisamente, dal punto di vista delle emozioni, la prima uscita del nuovo Toro targato Sinisa, non ha deluso le aspettative. Toro che va sotto, pareggia, torna sotto di 2 gol e poi, verso la fine, quando ormai si era tutti rassegnati ad una sconfitta, prima la riapre, e poi va vicinissimo ad un pareggio che sarebbe stato al quanto rocambolesco con il primo errore del dischetto del gallo Belotti. A guardarla bene è stata a tutti gli effetti una partita in pieno stile Toro, con quell'alone di sfortuna che dalla notte dei tempi ci perseguita e che si mette spesso di mezzo nei momenti decisivi lasciandoci a un centimetro dall'obiettivo (3 pali ad Amsterdam, rigore di Cerci a Firenze solo per fare 2 esempi a caso). Addirittura, uno dei miei pazienti abituali presente a Milano mi ha detto che avrebbe preferito perdere 3-1 senza nemmeno il brivido del gol del 3-2 (figuriamoci del rigore al 94') e che sicuramente si sarebbe arrabbiato di meno. Effettivamente come dargli torto? Sarebbe stata, per le nostre coronarie, una sconfitta più sopportabile.
"Analizzando a mente fredda l'incontro, però, si possono trarre delle note molto positive a mio giudizio. E' vero che il gioco è apparso ancora macchinoso e in ogni reparto i meccanismi restano da oliare ed è vero anche che ciò ha portato ad errori individuali evitabili, ma comunque l'impressione data dai ragazzi è stata di grande grinta e agonismo; la squadra ha dato la sensazione di non essere mai morta veramente ed ha lottato su ogni pallone anche sotto di 2 reti e quando il cronometro sembrava rende impossibile una rimonta. Che sia l'impronta del nuovo tecnico, o la ritrovata fiducia di un gruppo comunque forte (e spesso lo ha dimostrato) sta di fatto che i presupposti per vedere un bel Toro in questa stagione ci sono tutti e se la società riuscirà a regalare ancora 2/3 elementi di valore al suo allenatore, sono sicuro che ci toglieremo delle belle soddisfazioni. Per il momento non ci resta che goderci l'ultima settimana di mercato e vedere cosa accadrà .
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