columnist

Tra il Toro che zoppica e lo squallore di certe verità

Vincenzo Chiarizia
Occhi sgranata / Torna la rubrica del nostro Vincenzo Chiarizia

Così l’Europa resterà un miraggio. Bisogna invertire la tendenza e per fortuna il tempo c’è. È il momento che Walter Mazzarri cominci ad assumersi le proprie responsabilità per dimostrare che l'allenamento dell'aspetto mentale non sia un suo punto debole. Dispiace dirlo, ma la squadra è per lo più la stessa della scorsa stagione, fatta eccezione per poche novità. Possono alcuni cambi in rosa a determinare il cambio di atteggiamento durante la gara? Assolutamente no.

Nella passata stagione, da quando Mazzarri è sulla panchina del Toro, soltanto in un’occasione il Toro si è fatto riacciuffare una volta in vantaggio, ed è il caso del match in trasferta contro il Sassuolo nell’intero girone di ritorno. Allora a parte alcuni giocatori, cosa è cambiato sotto l’aspetto mentale rispetto alla passata stagione? Vincere contro il Frosinone come si è vinto, va bene per i tre punti, ma quella partita ha lasciato più di qualche alone di incertezza sull’andamento della gara. Ciò che faceva ben sperare era che con la sosta del campionato, il Toro avesse potuto lavorare proprio sotto questi aspetti. Evidentemente così non è stato, oppure non è stato fatto abbastanza.

A Bologna si è rivisto lo stesso copione, ma con risultato diverso. Una vittoria mancata che avrebbe davvero potuto catapultare i granata a ridosso della zona Champions ed invece resta invischiata nel centro classifica.

Ci sono aspetti positivi della gara di Bologna? Certamente sì. Intanto è il quarto risultato utile consecutivo per il Toro che ha raccolto così otto punti in quattro gare. In generale è un ottimo rendimento se non si guarda agli avversari e soprattutto all’andamento delle gare. Inoltre pare essersi svegliato dal torpore Daniele Baselli. Magari non sfodera prestazioni entusiasmanti, ma se comincia ad andare in gol con regolarità potrebbe essere davvero un vero “rinforzo” per il Toro. Infine, ma non perché meno importante, quant’è bello vedere giocare Iago Falque? Un gol e un assist a coronamento di una prestazione super. Falque è purtroppo essenziale ed il Toro non può farne a meno.

Aspetti negativi? Il classico momento buio granata che ormai contraddistingue quasi tutte le gare e la gestione del capitano Andrea Belotti. Chi vi scrive l’anno scorso ha attaccato la punta granata per l’atteggiamento poco grintoso espresso in campo prima del primo infortunio, l’ha difeso quest’anno e continua a difenderlo perché l’impegno che mette in campo è sempre al 100%. Tuttavia c’è da riconoscere che non riesce ad incidere come ai suoi tempi migliori. E anche questa è una bella patata bollente che deve gestire Walter Mazzarri, perché dopo Ventura e Mihajlovic il rischio è che l’attaccante azzurro possa diventare un problema solo per il tecnico di San Vincenzo. Senza contare che c’è da recuperare un giocatore come Soriano che sino ad oggi possiamo dire che non si è ancora visto.

Infine due parole sull’inchiesta di Report. Non mi addentro nelle questioni dell’inchiesta né in quelle relative alle frange ultras, semplicemente perché sarebbe troppo riduttivo scrivere che gli ultras di tutte le tifoserie e le società hanno contatti frequenti. Spesso accade – o dovrebbe accadere – solo per ragioni logistiche o per facilitare le trasferte ai propri tifosi, proprio perché ovviamente ogni società ha interesse ad avere un seguito quando va in trasferta. La cosa che fa male, che imbarazza e che fa schifo, è la questione degli striscioni di Superga accettati dalla Juventus. Il silenzio assordante della dirigenza bianconera a 24 ore dall’inchiesta giornalistica di Report è ancora più inquietante. Per contro auspicherei che il nostro presidente, Urbano Cairo, a difesa della nostra storia e della nostra identità, esternasse l’indignazione del popolo granata. D’Angelo è ancora al suo posto e già questo è scandaloso, ma probabilmente è normale visto che anche il presidente bianconero, stando a quanto trapela dal servizio di Report, era a conoscenza che Alessandro D’Angelo, sottolineiamo Security Manager della Juventus, fosse stato il responsabile dell’ingresso di quegli striscioni. E nonostante ciò, dopo l’accaduto, dopo averlo scoperto e dopo averlo convocato, Alessandro D’Angelo è rimasto lì e non è stato fatto nemmeno un comunicato di scuse verso il Toro? Ah, che stile la Vecchia Signora!