Toro, lasciatemi sognare in azzurro

Anche se l'estate sembra tardare sempre più, il suo arrivo inizia a sentirsi con il profumo di mondiale che si respira in questi giorni. Quando c'è il mondiale l'estate si sente più forte. Si vede più azzurro ovunque e tutti, da che mondo è mondo, adoriamo questa competizione internazionale, ci fa sentire tutti fratelli e un po' più calciofili.

Tutti seguono il mondiale di calcio, anche chi si ricorda del pallone solo ogni 4 anni. Quest'anno per i tifosi del Toro, la sfida azzurra è ancora più intensa, perché era da tantissimi anni che non c'erano tre giocatori del Toro nella rosa nazionale. Sì, tre. Pensate cosa volete ma Ciro in azzurro ci è andato con la maglia granata, finchè non inizia il prossimo campionato, lo considero, ufficiosamente, nostro. Comunque, tornando a parlare dei granata in Nazionale, non si può non essere fieri di fronte ai nostri ragazzi.

Sono davvero entusiasta per Alessio Cerci, che dopo una stagione da vero trascinatore si è meritato tutta la riconferma in azzurro. Ma la sorpresa più bella è stata la convocazione di Darmian, che dire sorpresa può suonar sbagliato dato che è stata tutta meritata. Il terzino ha lavorato negli ultimi anni con grandissima professionalità, facendo semplicemente il suo dovere in silenzio, senza troppi fronzoli e cornici luccicanti da red carpet.

Ed è stato giustamente ripagato. Ecco, credo che la sua figura al mondiale, insieme a quella dei suoi compagni, sia il vero emblema del Toro azzurro. L'emblema di chi ha dato davvero tutto, e ha ancora molto da dare, senza gridarlo al mondo, ma facendo parlare solo i piedi e i polmoni. Questo è il buono del calcio che serve in un momento in cui tutti possono dire la propria su tutto, in cui l'apparenza e la visibilità vengono prima del buon senso. Questo è quello che si chiama calcio giocato. Semplice. Genuino.

Il calcio che ha riportato il Toro in Europa League dopo quasi vent'anni, e che, chissà fin dove potrà portarlo. Lasciatemi sognare!