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columnist
La gara prima del derby è una specie di vigilia, vissuta in trepidazione, con il cuore che già batte un altro ritmo. Non la sottovaluto, mai, e quest'anno men che meno, ma è una gara che racconta qualcosa in più rispetto alle altre, un match carico di aspettative, vissuto con la testa già altrove.
Per tutto questo l'Udinese un po'la temo, sia nell'aspettare il match di domani, che nei suoi risvolti. In questi 7 giorni, infatti, a Torino si gioca un po'tutto il senso del campionato, proprio ora, quando il nostro Toro è ancora un puzzle da comporre e scomporre, sul nuovo progetto del tecnico Mazzarri.
Uscendo da queste gare ci si può ritrovare o ci si può perdere del tutto, lasciando sempre più lontano il sogno di qualcosa di più per questa stagione, e assorbendo tutto ciò che segue una gara come il derby. Tutto da giocare e questo riguarda la squadra, nella sua totalità, ma anche i singoli, che sono chiamati a ritrovarsi: primo su tutti il nostro Gallo, la cui fame può essere una carta vincente, o può essere una pericolosa aspettativa.
Come si affrontano allora queste due giornate, di cui una persino sprovvisti della guida di Mazzarri? Con ansia, ma soprattutto con grinta, perchè se i punti in palio sono sempre gli stessi, alcune gare hanno qualcosa in più, possono dimostrare di più e valere di più.
Il risultato di domani comincerà già a dirci di più su questo nostro Toro da comporre, in attesa di quello che ci aspetta.
Buonanotte granata...
Laureanda in Scienze della comunicazione ed imprenditrice, un cuore granata da 34 anni. Da tre stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.
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