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columnist
Tanto per iniziare partiamo dalle cose belle: sabato sera in occasione del debutto stagionale in Coppa Italia, mi sono recato allo stadio in compagnia di tutta la mia famiglia. Con me c’erano mia moglie ed i miei genitori, i quali hanno voluto essere presenti alla prima volta in Maratona di mio figlio Leon. Sicuramente entrando allo stadio il risultato della partita non era la cosa per me più importante, indubbiamente mi premeva molto di più pensare che tre generazioni di tifosi granata si “saldavano” idealmente insieme, continuando a coltivare ancora questo amore verso la maglia granata. E’ stato bellissimo scattare le foto di Leon in compagnia del sottoscritto e del nonno, abbracciando così quasi ottant’anni della Storia del Toro. E’ stato bellissimo tenerlo in braccio mentre i giocatori entravano in campo per il riscaldamento. E’ stato bellissimo vedere come gli occhi di un bimbo di tre anni e mezzo si guardassero attorno meravigliati dalle bandiere e dal colore granata. E’ stato bellissimo guardare mio figlio correre felice insieme a tanti altri bimbi, tutti rigorosamente in maglia granata, sul parterre della curva Maratona. E’ stato decisamente meno piacevole a fine partita spiegare a Leon perché la gente fosse arrabbiata con il “Toro” e perché il Toro avesse perso. A fine partita non ero assolutamente arrabbiato, ero invece deluso, per certi versi mi aspettavo questa debacle. Avevo visto fino ad ora una sola partita, vale a dire il match contro il Novara e sinceramente mi ero preoccupato un po’. Davvero vogliamo credere che questa squadra così com’è sia più forte di quella dell’anno scorso? Se vogliamo essere ottimisti e fiduciosi a tutti i costi lo possiamo affermare, ma se ragioniamo a mente fredda, senza essere offuscati dall’amore verso la maglia e soprattutto dalla voglia che si ha di rivedere un Toro almeno da metà classifica, non possiamo che essere un pochino preoccupati per la stagione che va ad iniziare. Senza prenderci in giro lo sappiamo tutti che reparto per reparto la squadra non è assolutamente migliore rispetto a quella della passata stagione e bisogna ricorrere urgentemente al mercato, per immettere in rosa almeno un portiere, un difensore ed un’attaccante, ma è qui che il discorso si fa complicato, ci vuole qualcuno di valido, perché pensare di fare una buona squadra con comprimari e rottamati di altre società, non si va da nessuna parte. So perfettamente che queste mie parole sono pesanti, so che il campionato deve ancora iniziare, ma in questo inizio di stagione sto rivedendo molta approssimazione, vista e rivista negli anni passati. Non voglio criticare e contestare nessuno, ma ognuno si guardi dentro se stesso e si faccia un esame di coscienza. Nel 2006 quando il Toro di Cairo fu promosso in serie A, il Napoli tanto per fare un esempio, fu promosso dalla C1 alla serie B, guardiamo cos’è oggi il Napoli e cos’è il Toro, non mi si venga a dire che De Laurentis è un magnate e Cairo un piccolo imprenditore, perché lo sappiamo tutti che non è così. Vorrei capire quali sono i progetti di questa società, qualcuno mi spieghi a cosa è servito la passata stagione ingaggiare dei giovani, pensiamo a Jonathas ed a Menga, per poi rimandarli prontamente al mittente ed ora tutti questi prestiti da società importanti di giovani da immettere in Primavera a cosa servono? Io sinceramente non lo riesco a capire, quando da anni, da noi, non viene lanciato un giovane proveniente dal vivaio! Spero davvero di essermi sbagliato, sarò pronto in futuro a cospargermi il capo di cenere e chiedere scusa a tutti coloro che lavorano per il bene del Torino F.C., ma al momento non riesco davvero ad essere fiducioso. L’estate sta per volgere al termine, vorrei ricordare a tutti quanti che il Toro ha vinto l’ultima partita ufficiale quando ancora nevicava, forse i tifosi granata meriterebbero qualcosa di meglio… Beppe PaglianoSegui @beppepagliano
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