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Toro, ma che ci stiamo a fare se tanto…

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Sono mesi che non scrivo. A differenza di altri periodi di lunghe pause nei quali ricevevo alcune decine di e. mail di “simpatizzanti” che mi domandavano di tornare ad esprimere qualche pensiero, questa volta nemmeno una e. mail.I...
Guido Regis

Sono mesi che non scrivo.  A differenza di altri periodi di lunghe pause nei quali ricevevo alcune decine di e. mail di “simpatizzanti” che mi domandavano di tornare ad esprimere qualche pensiero, questa volta nemmeno una e. mail. I motivi non li posso sapere ma il più intuitivo è che non gliene frega più a nessuno di leggere le mie litanie. A dire il vero ho avuto modo di svelare in alcuni conoscenti degli insospettabili lettori, solo per il fatto che in quest’ultimo mese incontrandomi mi han detto: “ ma non scrivi proprio più ? ”. Non ne ho più voglia e certamente nessuno si strappa i capelli o le vesti. Oggi però ho deciso di interrompere la pausa. Solo momentaneamente, tranquilli! A meno che mi arrivi una lettera dal direttore di TN che mi dica che non posso permettermi di scrivere una volta ogni sei mesi; a quel punto la pausa sarà definitiva. Perché ho interrotto ?   Ho da dire qualcosa di sconvolgente ?   No. Niente di nuovo, è questo che voglio dirvi. Niente di nuovo sul fronte dei torti. Questa è la costante che resiste più delle altre nel tempo, da Pianelli compreso; i miei coetanei dovrebbero ricordarselo. Solo che all’epoca c’era un uomo che osava, sapeva circondarsi ed ascoltare altri uomini che osavano, ed era supportato da tifosi uomini che osavano, e tutti insieme avevamo costruito una squadra di uomini che osavano, non fingevano ed erano più forti di ogni torto arbitrale. Oggi non è più così ed è assolutamente inutile prendersela con l’attuale presidentucolo del torello. Forse sta peggiorando…????  Può darsi. Mi domando che ci stiamo a fare in serie A se tanto non ci lasciano giocare? E quando ci lasciano è più facile che la squadra assomigli ad un pollo piuttosto cha ad un toro ? Una società granata ritirerebbe la squadra.  I suoi tifosi diserterebbero tutti lo stadio.  Altro che dire che chi ci va è il vero tifoso.  Chi ci và o non sa cosa fare d’altro, magari su un braccio ha nascosta tatuata una zebra o un ciuccio o un giglio…. oppure è un tenero, romantico, illuso, masochista. Diverso sarebbe se ci si organizzasse davvero e seriamente, com’è possibilissimo fare. Lo si riempie come un imbuto senza portare nemmeno un minorenne, ed al primo errore infido di una giacchetta gialla ( non ci sarebbe da attendere molto) nessuno si sogna di stare seduto a fare il perbenista urlante, ma si crea una marea che rovescia tutto quello che trova ed ara il manto erboso come nessuna squadra granata ha mai fatto dagli anni ottanta. Voglio un po’ vedere se poi si parla e scrive di 40.000 ultras, razzisti o delinquenti. Va beh! Pia illusione.   Continuiamo a scazzottarci in maratona tra veri ultras e verissimi ultras, e sui forum tra veri granata da tastiera e verissimi granata da tastiera, nei bar tra pro cairo e contro cairo.   Facciamo altre centinaia di toro club  sino al “tc condominio via valperga 19 forza padelli” Moltiplichiamo i siti:  toroqua.it , torola.it, torosu.it, torogiù.it, torobip.it, toropip.it ……..tutti in profondo attivo, tutti con strabilianti articoli innovativi. E le stantie trasmissioni sul toro su reti fatiscenti ? Niente di nuovo anche qui come su tutto il resto. Il torello fc sta facendo passettini avanti, ma molti non li vedono, altri non li vogliono vedere, a tutti non bastano. Piaccia o no però è così.  Il presidente ha preso due anni fa un sentierino, a distanza di cinque anni dai primi saggi e avveduti consigli che gli indicavano, sia chiaro, una facile autostrada. Un sentierino parallelo all’autostrada, ma ovviamente molto più lento da percorrere, poco proficuo per i sogni granata d’un tempo. Finalmente tiene duro con un ds, un dg ed un allenatore da quasi tre anni, ed inizia ad avere giocatori di proprietà che proprio scarpe non sono.  Il problema è che tutti o quasi non sono nemmeno da Toro. La stessa società con analogo presidente potrebbe chiamarsi Bari, Parma, Atalanta, Chievo, Verona, Catania, Palermo ed altre squadre “provinciali” ma con un discreto “appeal” negli ultimi anni. E noi dovremmo essere soddisfatti, a dire il vero molti di noi lo sono, dei risultati di gioco, più che di punteggio, esattamente come lo sarebbero i tifosi delle squadre succitate. In sostanza nel processo di lobotomizzazione collettiva a cui siamo stati avviati, dal possibile ed imminente scomparire, come dire, siamo stati graziati e convertiti ad una accettazione tiepidamente ed alternatamente rabbiosa e segaiola, che ci faccia rassegnare al destino definitivo di provinciale di lusso, un “po’ sfigata” con gli arbitri. Tutto questo perché? E no! Qui non mi ripeto.  Ho già fornito documentate spiegazioni decine di volte e se siete stufi di rileggerle io son più stufo di voi a ripeterle.  Se poi qualcuno magari gradisce una rinfrescata c’è l’archivio di TN; oppure c’è un ragazzo che pubblica delle “polaroid” sul web ma da qualche mese ha ridotto notevolmente le”istantanee” di satira pulp, e finalmente con disperata rabbia granata vera, si è messo a fotografare sostanzialmente quanto io scrivo da anni. Provate ad andare a vedere la sua mostra fotografica. Ma anche questa è sterile, ovviamente! Come sterile è la mia crociata, a quanto pare. Ebbene! Vi piace questo torello ?  Tenetevelo Non vi piace ?  I tifosi del Bayern più di dieci anni fa non ero soddisfatti forse con meno motivi dei nostri; si sono appropriati della loro società ed ora la mantengono con 60 euro all’anno a testa. “Ma da noi non si può fare, è impossibile”.  E’ vero da noi non si può.  Siamo un popolo allo sfascio, che non impara e preferisce continuare a credere ai buffoni ed ai banditi, riempirli di onori e ricchezze persino con i nostri ultimi risparmi, fintanto a che altri buffoni e altri banditi non li soppiantano. Ma credere in noi stessi ed in persone serie non “VIP”, manco a morire.   PS: Tranquilli! Il vostro, sottolineo vostro, torello anche quest’anno si salva, non con tutta l’agilità che qualcuno immagina, ma si salva. Per la vittoria nel “derby” potete solo sperare che un certo portiere decida di scommettere pesante proprio quella volta li, altrimenti ne passa ancora di acqua sotto i ponti.   Guido Regis

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