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Toro, Milano chiarirà qual è il campionato che sei destinato a perseguire

Vincenzo Chiarizia
Occhi Sgranata / San Siro sarà un crocevia importante per la stagione dei granata, quello che occorre è certamente l'unione da parte di tutti: squadra, mister, società e tifosi

Purtroppo no, è sempre lo stesso Toro. La vittoria contro il Cagliari in rimonta e la prestazione gagliarda di S. Siro che ha portato ad un buon pareggio contro l'Inter avevano fatto pensare che in casa Toro ci fosse stata l'agognata svolta. Poi c'è stata la sosta per le nazionali e sembrava che questa fosse giunta nel momento propizio per recuperare gli acciaccati. Invece è risultata nefasta in chiave Italia e Belotti ne ha riportato le conseguenze peggiori dal punto di vista psicologico. L'occasione di ripartire alla grande per lui e per riprendere un cammino fruttuoso in ottica punti si è presentata domenica contro il Chievo, ma per il capitano come per tutta la squadra non è stata una gran giornata: prestazione al di sotto delle aspettative di tutto il collettivo rispetto a quella contro il Cagliari e a Milano contro l'Inter.

Inoltre il capitano è stato colpito ancora dalla maledizione del rigore. Ma com'è possibile che il Toro abbia sfornato una prestazione del genere in una giornata importantissima che avrebbe potuto permettere addirittura ai granata di potersi giocare due risultati su tre a San Siro contro il Milan? Ed ecco che la prossima sfida diventa cruciale. Commettere un passo falso a Milano potrebbe innescare effetti negativi per la classifica, perché il Milan si allontanerebbe, il Chievo e l'Atalanta potrebbero scavalcarci visto che sono rispettivamente a 17 e 16 punti e che sfideranno in casa Spal e Benevento. Bologna e Fiorentina, entrambe a 17, avranno invece due impegni difficili: il match contro la Samp per i rossoblù e la trasferta di Roma contro la Lazio per la Viola.

Insomma domenica sarà una giornata fondamentale per aver chiaro la tipologia di campionato che i granata dovranno perseguire. La medicina migliore per il Toro sarebbe una vittoria con Belotti, protagonista, goleador e trascinatore. Spiace parlare sempre del Gallo, ma è normale che sia così. Se ne parlava spesso quando le cose andavano alla grande l'anno scorso, se ne parla anche oggi che le cose vanno meno bene. Speriamo, come dice il presidente Cairo (ma lui lo dice per tutelare il patrimonio che Belotti rappresenta per le casse del Toro), che il Gallo torni la furia dell'anno scorso: sereno, voglioso e con la testa sgombra.

Solo che adesso con il 4-3-3 Niang è diventato veramente di troppo, mentre Ljajic ha perso il guizzo. Per evitare inutili equivoci sia chiaro che il serbo non lo cambierei con nessuno, ma è innegabile che l'ex Viola rende di più quando gioca sulla trequarti. Non è un caso che il gol di Falque contro il Cagliari sia nato da una sua giocata deliziosa all'altezza della lunetta dell'area di rigore con un passaggio al bacio per Ansaldi. E allora che fare? Mihajlovic sa bene che domenica potrebbe essere decisiva, ma visto che la difesa a 4 e il centrocampo a 3 sono una condizione per ora irrinunciabile, resta da capire come disporre i tre giocatori offensivi. Tridente o due punte con il trequartista? Siamo sicuri che la seconda ipotesi non sia percorribile e che uno tra Falque e Niang non possano ricoprire il ruolo di seconda punta?

Milano sarà un crocevia importante per la stagione del Toro, potrebbe nuovamente alimentare le speranze europee in caso di vittoria, o, in caso di risultato negativo, potrebbe far prendere atto che anche in questa stagione il progetto è rimandato. Quello che occorre è certamente l'unione da parte di tutti, squadra, mister, società e tifosi. E' per questo che mi auguro che domenica il settore ospite di San Siro sarà tutto esaurito.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.