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Toro, nessun rinforzo e nessuna certezza

Vincenzo Chiarizia
Occhi Sgranata / Ieri, 31 gennaio 2019, ultimo giorno di calcio mercato sono arrivate le ufficialità di Singo e Spotify

Ieri, 31 gennaio 2019, ultimo giorno di calcio mercato sono arrivate le ufficialità di Singo e Spotify! Non esattamente ciò che la tifoseria si sarebbe aspettato. Soprattutto per delicatezza sarebbe stato opportuno dare l'ufficialità del club granata su Spotify solo a mercato chiuso. Darla a fine mercato, assume davvero i contorni di una burla per usare un eufemismo. Con il perpetrarsi di queste sessioni di mercato, un dubbio comincia ad aleggiare tra i miei pensieri: siamo tutti d'accordo che il Toro ha una rosa incompleta? Perché visto il perseverare di questo modus operandi societario, inizio a pensare che forse sia il mio modo di ragionare ad essere sbagliato. Il Toro tenterà l'assalto all'Europa League con una rosa composta da soli 21 elementi. In porta restano i tre di inizio stagione: Sirigu, Ichazo e Rosati. In difesa il Toro ha cinque elementi, uno in meno rispetto ad inizio stagione, grazie alla cessione in prestito di Lyanco, ma con un Bremer costretto in panca. Gli esterni restano De Silvestri, Ansaldi e Aina, come giocatori di ruolo e Berenguer e Parigini utilizzabili all'occorrenza. A centrocampo abbiamo come giocatori di ruolo Baselli, Lukic, Meité e Rincon, con Ansaldi che, come abbiamo visto, può essere dirottato con buoni risultati in mezzo. In attacco, ceduto Edera, il Toro resta con i soli Belotti, Falque e Zaza. E' probabile che quindi Millico verrà aggregato in prima squadra in pianta stabile.

Possiamo dunque dire che la rosa del Toro, fatta eccezione per la porta, non ha almeno due giocatori per ruolo. Se ai 21 togliamo i 3 portieri e Millico, che come detto probabilmente sarà aggregato in Prima Squadra, i giocatori di movimento granata chiamati a comporre la rosa da inizio stagione, oggi sono solo 17. 17 sono anche le partite restanti da giocare e con l'Europa ancora possibile, grazie alla vittoria sull'Inter, trovo alquanto imprudente snellire la rosa in questo modo. Una squalifica o un infortunio di troppo potrebbero provocare problemi seri.

Un altro aspetto che va considerato è che, finendo il mercato di riparazione, abbiamo una sentenza che vale la pena sottolineare: il Toro ha venduto Ljajic l'ultimo giorno del mercato estivo e ha deciso di non rimpiazzarlo. Sì perché le chiacchiere stanno a zero e l'infelice parentesi di Soriano è servita soltanto come specchietto per le allodole. E' bene tenerlo a mente perché troppo spesso si tende ad avere la memoria corta.

Tornando al campionato, ritengo che la vittoria sui nerazzurri vada osservata con lucidità. A mio modo di vedere la vittoria è il frutto di una grandissima prestazione dei granata in fase difensiva di tutti gli undici in campo e di una prestazione incolore dell'Inter. Dunque tre punti d'oro di cui essere certamente contenti. Per contro però va detto che i granata hanno mostrato i soliti problemi. il Toro ha fatto due tiri in porta nel corso di tutti i novanta minuti, con Handanovic che non si è sporcato neanche una volta i guanti. Per cui ritengo che questi preziosissimi tre punti siano più frutto del demerito dell'avversario che dei meriti granata. Nonostante ciò, resta una vittoria importante che ci consente di mantenere accesa la fiammella della speranza europea.

La cosa che però fa cadere le braccia ai tifosi del Toro è che nonostante l'ottima vittoria contro l'Inter, Cairo ha deciso di non puntellare la rosa come hanno fatto molte concorrenti all'Europa, ma ha deciso di infoltire le giovanili al minimo costo con gli innesti dell'attaccante Belkheir e dei difensori Marcos, Singo, Portanova e Ghazoini. Evidentemente sbagliano le altre squadre ad investire mentre il club granata è l'unico a seguire la giusta via. Inoltre per la qualificazione alla prossima Europa Leage, non basterà più il settimo posto, in virtù della goduriosa eliminazione della Juve dalla Coppa Italia. Dunque ci sono 3 punti di distacco dal sesto posto, ma la società per la Prima Squadra non ha preso nessun rinforzo. La società vuole l'Europa? Io credo di no.

Questa stagione sarà dunque ricordata - come le ultime del resto - per la mancanza di volontà dei vertici societari di regalare certezze alla squadra. Ora Mazzarri (in accordo o meno con la società) e i 21 giocatori possono e devono contare solo sulle loro forze. Nonostante il messaggio di resa che giunge dal mercato invernale, il Toro è chiamato ad inseguire l'utopico obiettivo dell'Europa con le risorse, in termini di rosa, ridotte all'osso. Ma se queste sono le premesse, dove vogliamo arrivare realisticamente? Qual è il futuro di questa squadra? Belotti, vista già la tentazione inglese di questo gennaio, potrebbe lasciare il Toro a fine stagione. Quindi a giugno si ricomincerà da capo per allestire una squadra che possa puntare al canonico decimo posto. Questo circolo vizioso va interrotto una volta per tutte, se si vuole avere un futuro.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.