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Toro, occorre un esame di coscienza da parte di tutti

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Occhi Sgranata / Il nostro Vincenzo Chiarizia ci dice la sua sulla sfida contro il Napoli...
Vincenzo Chiarizia

Il Torino perde in casa 5 a 0. Non importa che sia stata una squadra collaudata e formata da calciatori fortissimi come il Napoli, ma colpisce vedere una squadra moscia e senza amor proprio nel corso dei 90'. Alla squadra potrebbe essere consentito di avere un blackout che non ci dovrebbe essere, ma che sarebbe almeno comprensibile. Il problema è che in questa partita sono emerse le lacune di un'intera stagione. Intanto ironia della sorte Petrachi aveva dichiarato che il Toro se la sarebbe giocata senza scansarsi, ma poi alla fine sappiamo tutti cosa è successo. Forse la ragione di questa debacle è che gli stimoli dei giocatori sono finiti. La difesa è il tendine d'Achille granata.

Hart prende gol a grappoli per colpa sua e anche per colpa dei suoi difensori. Petrachi nella stessa serata in cui diceva che il Toro non si sarebbe stancato, aveva parlato di Rossettini come acquisto per fare la riserva a Maksimovic. Poi ha detto che non ha trovato quel difensore forte per sostituire il serbo durante la sua diserzione e dopo la sua cessione e che dunque ha preferito tenere la difesa con Rossettini titolare. Queste parole non credo possano far piacere allo stesso difensore che infatti domenica contro il Napoli è stato uno dei peggiori in campo. Poi sempre il ds ha detto che a gennaio non ha voluto investire dieci milioni per un giocatore forte che non lo convincesse, salvo però andarsi a prendere Carlao a Cipro che, assieme a Rossettini appunto, ha disputato una partita orrenda. A dir la verità Carlao ha azzeccato solo l'esordio di Cagliari, ma con il Crotone e contro il Napoli ha dimostrato di non essere all'altezza.

La storia recentissima del Toro dice che i granata non vincono in casa dal 5 marzo (3 a 1 sul Palermo). Due mesi senza vittorie. Perché questa inversione di rendimento? Le cause sono ancora da scoprire, ma prima della sconfitta contro il Napoli quasi non ci davamo peso, ma farsi asfaltare dagli azzurri napoletani senza creare seri pericoli alla squadra di Sarri, fa sorgere dei seri dubbi.

Il Toro non eguaglierà il record di Ventura. Questo dato fa riflettere. Cosa avrebbe fatto Ventura con la squadra di quest’anno?

Andrea Belotti non segna da quattro partite. Che dipenda dal modulo o che dipenda dal calo fisico non lo sappiamo, ma la domanda che sorge è se si stanno cercando rimedi tattici per riportare il Gallo ad essere letale? Con il 3-5-2 di Ventura e con Immobile al fianco, Belotti è andato bene. Lo stesso dicasi con il 4-3-3 di Sinisa. Forse il 4-2-3-1 lo isola troppo dalla manovra offensiva? E allora mi viene in mente un’altra dichiarazione del direttore sportivo alla vigilia della brutta figura contro il Napoli, cioè l’intenzione ad inizio campionato di giocare con il 4-3-1-2 con Ljajic dietro Immobile e Belotti prima che avvenne il ripensamento della punta napoletana. E allora perché non provare questo modulo nelle due partite che restano? Abbiamo Zappacosta che sulla corsia di destra può fare sia la fase difensiva che offensiva, dunque i cross dal fondo non mancherebbero e lo stesso dicasi per Barreca. Schierare Belotti - Maxi Lopez o Belotti - Iago Falque con dietro il dieci serbo e a centrocampo Baselli, Valdifiori e Acquah potrebbe essere interessante.

Inoltre perché, nel momento in cui si sta per finire il campionato, Mihajlovic relega in panca Barreca per schierare Molinaro fresco di rinnovo? E’ una tattica farlo giocare per alzare il prezzo del cartellino e cercare di monetizzare il più possibile da un giocatore in piena fase calante della sua carriera o c’è dell’altro?

Sulla strada adesso arriva il Genoa, squadra storicamente amica, ma con la quale abbiamo in sospeso i conti sportivi risalenti al 3 a 2 del 2009 che ci condannò alla retrocessione in B. Noi tifosi vedono la partita di domenica come occasione di vendetta sportiva (data la situazione critica dei rossoblù) e vorremmo vedere un Toro grintoso alla ricerca di tre punti. In teoria questa per un giocatore potrebbe essere una motivazione no? Infatti anche Cairo ha detto che ricorda bene quella partita.

Vedremo cosa daranno i nostri giocatori in queste due ultime uscite. Però grida vendetta il Toro di quest’anno: una squadra dalle enormi potenzialità che con uno sforzo in più da parte di tutti avrebbe potuto garantirsi un posto in Europa. Invece l’Europa è stata mancata, ma non per limiti tecnici, bensì per averla letteralmente buttata via! E’ opportuno che al di là delle dichiarazioni di facciata, ognuno si faccia un esame di coscienza per capire dove si è sbagliato. L’anno prossimo il Toro deve obbligatoriamente diventare grande.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.

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