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Toro, oltre al cuore serve il cervello granata

Vincenzo Chiarizia
Occhi sgranata / "Il punto è che dobbiamo metterci in testa che il Cuore Granata non basta ed è sempre stato così!"

E’ successo quello che nessuno avrebbe mai voluto veder accadere. Il Toro perde il derby male e in inferiorità numerica. Negli ultimi vent’anni troppe volte la stracittadina torinese si è conclusa con un divario così netto di gol, risultati umilianti figli di prestazioni che non possono appartenere alla storia del Toro. E’ arrivato il momento che la storia di queste partite cambi e dunque cambi la preparazione a questi match molto sentiti dalla piazza.

Mihajlovic è stato bersagliato perché, suo malgrado, questa debacle è giunta proprio dopo una conferenza stampa in cui il tecnico serbo aveva fatto riferimento ai valori della maglia e dell’identità granata, facendo leva sul romanticismo e sulla lotta di classe tra popolo e padroni, tra colori e bianconero, mancava soltanto la colonna sonora di Brave Heart a completare un quadretto condivisibile sotto molti punti di vista, ma che all’atto pratico ha bisogno anche di sostanza oltre che di paroleIl punto è che dobbiamo metterci in testa che il Cuore Granata non basta ed è sempre stato così! Tutti i derby vinti nel passato sono stati frutto di prestazioni giocate con tanto cuore, ma anche con tanta intelligenza tattica. Pensate che in un derby Pulici, Graziani, Sala, Zaccarelli abbiano mai fatto entrate sugli avversari folli come quella di Baselli, sapendo inoltre di essere già ammoniti? Dunque è il momento che di granata coloriamo anche il cervello perché di solo cuore, purtroppo, non andremo lontano. Ecco perché domenica quando ho visto quell’intervento senza senso del centrocampista granata mi sono cadute le braccia.

Ok il ragazzo ha sbagliato, ha chiesto scusa, ci ha messo la faccia e va bene così, ma l’interrogativo che mi ronza in testa è com’è stata preparata questa partita? Perché sinceramente non l’ho capito nemmeno nei primi venti minuti in cui eravamo in parità numerica, pur se siamo arrivati al tiro dal limite con Ljajic, perché comunque abbiamo sofferto (e pure tanto) il loro pressing. Ed infatti il loro primo gol è nato da un errore incredibile di Baselli e Rincon in fase di disimpegno. Io questo rimprovero a Mihajlovic: il fatto di aver preparato male questa partita dal punto di vista tattico. Con la rabbia e la ferocia puoi fare tanto, ma puoi anche fare tante fesserie. Ritengo il derby una partita dall’enorme posta in palio, ma che deve essere preparata esattamente come tutte le altre. Non ci si può permettere queste batoste, perché si rischia alla lunga di perdere l’obiettivo Europa per i contraccolpi psicologici che generano queste sconfitte. Fortunatamente ora il calendario è benevolo e avremo modo di rilanciarci immediatamente, senza però sottovalutare il Verona. Perché se si commette quest’errore, vorrebbe dire non aver capito nulla del derby e cioè che tutte le partite devono essere preparate allo stesso modo e con la stessa intensità, senza sovraccaricarlo troppo.

Anche sulla formazione messa in campo domenica ho i miei dubbi. Siamo sicuri che l’undici messo in campo da Mihajlovic sia stato composto dagli uomini più in forma? Sulla mediana c’è poco da dire visto che Baselli e Rincon erano gli unici disponibili ed Acquah era appena rientrato da un infortunio, In difesa a parte l’errore iniziale di Lyanco, al quale Sirigu ha messo una pezza evitando così un clamoroso autogol, il centrale brasiliano si è districato bene. Nel reparto avanzato la nota stonata è stata Niang. Una partita veramente brutta quella del francese, in cui è stato capace quasi sempre di rallentare l’azione. Nel momento in cui Mihajlovic, per fare entrare Acquah a centrocampo dopo l’espulsione di Baselli, ha deciso di togliere Iago Falque anziché Niang ho perso davvero ogni speranza. L’ex milanista deve giocare per ritrovare la condizione? Va benissimo, ma non domenica, non in quella partita. Inoltre c’è un altro nuovo acquisto che non capisco che male abbia fatto per non godere allo stesso modo della fiducia di Mihajlovic. Sto parlando di Berenguer. Niang oggi è intoccabile, mentre lo spagnolo sembra già bocciato.

Sulla direzione di gara di Giacomelli credo che il Toro avrebbe perso lo stesso, ma comunque l’arbitro non mi è piaciuto per la distribuzione dei cartellini che, ritengo, non essere stata equa. Belotti ha preso tante botte ma il giallo è arrivato solo su Benatia. A proposito del gallo, quando avrà nuovamente il coraggio di presentarsi alla stampa come Moretti o Baselli? In campo dà l’anima e canta a suon di gol e questo, per un giocatore, è la cosa più importante, ma da capitano resta muto. Anche dopo il derby mi sarei aspettato di vederlo al cospetto della stampa, ma ancora una volta il capitano si nasconde dietro un silenzio che inizia quasi ad essere fastidioso.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.