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L’Italia non andrà ai mondiali. Il principale responsabile è Gianpiero Ventura che, dopo la partita di ieri, non ha avuto nemmeno il coraggio di annunciare ai microfoni il suo addio che naturalmente ci sarà. E’ impensabile che possa restare in panchina il commissario tecnico che sarà ricordato per averci riportato a sessant’anni fa. Ventura ha un carattere che non lo rende simpatico e l’atteggiamento di non presentarsi ai microfoni nell’immediato post partita e quella di non annunciare le dimissioni, lo rimpiccioliscono come tecnico e come uomo. Il Toro nei cinque anni di Ventura ha avuto alti e bassi. Spesso i tifosi hanno attaccato il tecnico: per come ha trattato il capitano Rolando Bianchi (che oggi sarebbe stato molto più utile come vice Belotti rispetto a Sadiq), il quale, via twitter, proprio ieri sera si è tolto un bel sassolino contro l’allenatore che l’ha mandato via da Torino. Sono inoltre celebri anche le sue reazioni dopo sconfitte epocali come quella nel derby di Coppa Italia con sorrisi fastidiosi, senza mai assumersi le proprie responsabilità e attaccando spesso la tifoseria.
Forse però il fallimento venturiano non ha finito di far danni. E’ da ieri sera che penso che Belotti probabilmente sta vivendo il periodo più brutto della sua carriera. Sì perché probabilmente il Gallo questa estate si è convinto di restare proprio per giocare con continuità e garantirsi il mondiale russo, come se poi la qualificazione fosse una cosa scontata. Invece il bomber bergamasco si è infortunato nel momento peggiore per lui, per il Toro e per la nazionale. Infatti il suo infortunio è coinciso con il momento più difficile per i granata, colpiti da tutte le altre numerose defezioni della rosa e con Mihajlovic che ha rischiato l’esonero, e con il momento cruciale per le qualificazioni mondiali. Ad obiettivo azzurro sfumato ora è probabile che nella testa del Gallo comincino ad annidarsi alcuni pensieri.
Ad oggi Belotti gioca nel Toro con due obiettivi stagionali: qualificazione in Europa League e Coppa Italia. E lui deve scegliere: resettare tutto e buttarsi a capofitto nel Toro cercando di farci raggiungere gli obiettivi o, addirittura, chiedere la cessione a gennaio. Purtroppo quest’ultimo è uno scenario che va considerato. Non siamo nella testa del Gallo soprattutto in questo momento di delusione per la mancata qualificazione mondiale, ma è pensabile che lui ora possa avere qualche rimorso per non essere stato ceduto in estate in una squadra che gioca in una competizione europea. A questo punto è necessario che entrino in campo società e allenatore per motivare il Gallo a restare in maniera convinta in granata. Il mio timore è che anche psicologicamente, lui possa chiedere la cessione già a gennaio proprio per voltare pagina e per tutelare la sua carriera per iniziare ad accumulare esperienza internazionale.
Su Belotti ai posteri l’ardua sentenza, intanto restiamo tutti attoniti rispetto alla mancata qualificazione mondiale, ma guardiamo avanti proprio come hanno fatto in Spagna o in Germania, con la speranza che una volta toccato il fondo, il calcio italiano possa solo risalire.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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