di Guido Regis*
columnist
Toro perfetto: arbitro anche…
Ricordo il voto pressoché unanime di giornalisti professionisti e non, il giorno dello sciagurato ed incredibile autogol di De Vezze: veleggiava tra il 4 ed il 5. Mi permisi di dire di aver visto un altra partita perché, a parte il fatto specifico, il centrocampista aveva giocato ad altissimo livello e meritava nel complesso oltre la sufficienza. L’unico dubbio che avevo era sulla possibilità che la grinta ed attenzione dimostrata successivamente in partita fosse un passeggero frutto della consapevolezza di averla combinata grossa.Ma così non è stato e De Vezze è cresciuto di settimana in settimana diventando il fulcro instancabile dell’interdizione e delle ripartenze di questo Torino, fino a trasformarsi pure in goleador nelle ultime due partite. Riporto inoltre quanto scrissi il 22 ottobre alla fine di un ennesima sciagurata sconfitta che teneva bassissima la classifica del Toro e faceva rivolgere in basso il pollice nei confronti di Lerda, da parte di tantissimi tifosi e giornalisti, invocando un imminente esonero “ Lerda è un buon allenatore e, a par mio, sta volta è bene tenerlo fino alla fine del campionato, qualsiasi sia lo sviluppo delle partite future. Sbagliando s’impara ed io preferisco dargli ancora il tempo per sbagliare perché sono convinto che imparerà insieme con i suoi. Io credo in questa squadra, con timore, fatica, ci mancherebbe altro, ma ci credo. Mi piace l’idea di calcio che si cerca di imprimere sui ragazzi, finalmente tutti votati all’impegno, senza secondi fini poco nobili. Lo staff della prima squadra, per quanto sempre striminzito, esiste e non serve a nulla ripetere gli errori del passato ”. Non ricordo di aver letto tanto spregiudicato coraggio in giornalisti granata dalle penne fini. Da allora, se non erro, il Toro non ha più perso, pur essendo passata anche la solita notizia di un ammutinamento, e gli scippi oltre a quello con l’Atalanta, ci hanno tolto almeno quattro punti; non mi riferisco alla partita con il Piacenza nella quale gli emiliani hanno ampiamente meritato di non uscire sconfitti. Domenica con il Siena la squadra è stata perfetta in tutti i suoi attori. L’emblema Garofalo, che ha giocato quasi tutta la partita con un naso rotto. I toscani strisciati ed il loro allenatore non hanno mai calcato il campo ed hanno potuto solo votarsi ad un santo evocato tutta la settimana: San Tozzi da Rosetti. Ecco io dico che anche questa volta quanto è accaduto, tra l’altro ben sinteticamente spiegato dall’incazzatissimo Lerda, è sotto gli occhi di tutti ed è ancora una volta “snervantemente” disgustoso che quanto dico e scrivo, in compagnia di altri dilettanti del giornalismo sui siti, possa suonare come la solita litania del tifoso di parte. Badate bene che quanto ci è accaduto negli ultimi tre anni per ora sembra solo ripetersi in alcune partite, ma nonostante il designatore di B ( giustamente orgoglioso della sua “ squadra giovane” che in effetti produce meno disastri rispetto ai più blasonati ed internazionali colleghi della serie maggiore ) sia un tifoso granata, se la sua “ squadra del cuore” continuerà ad avvicinarsi sempre di più alla vetta, vi garantisco che difficilmente potrà impedire che non se ne vedano delle belle, ancora più spudorate rispetto a quelle di domenica. E chi non si fida, perché magari non così assiduo lettore delle mie “follie persecutorie”, vada a leggersi, tanto per fare un esempio, cosa “indovinai” alla vigilia della finale con il Brescia. In sostanza ad un Toro perfetto sarà contrapposto sempre un arbitro altrettanto perfetto nel pilotare frammenti di gioco in modo uguale e contrario. Io vorrei tanto che quest’anno non arrivassimo nuovamente a maggio senza aver fatto sentire il nostro rabbioso urlo di uomini granata, giustamente e pericolosamente incazzati. Mi piacerebbe che i signori che vivono di quanto scrivono sulle carta stampata, che ahimè continua a contare ancora molto, fregiandosi taluni di tremendismo granata, la smettano di nascondersi dietro al “politically correct” mentendo ai loro occhi e alle loro menti, più che al loro cuore. Non si può concedere al signor Conte, di affermare certe follie nel post partita senza nemmeno una legittima e giusta replica di giornalista pensante. Sono curioso di vedere quanti giorni di tribuna si farà il povero Rossettini per aver semplicemente detto la verità sul punto rubato della sua squadra. Lo stesso dicasi per i nuovi ultras, se ancora esistono. Il mio ricordo, per quanto lontano, di quando calcavo stabilmente la maratona e mi esponevo a rischi fisici per il Toro ( quelli che corro ora sono forse ben più critici) non mi rammenta che rari cori contro la società ed in situazioni per certi versi ben più disgustose di quella in cui versiamo ora. Ben lucide nella mia memoria invece le lunghe attese in massa all’uscita delle giacchette nere, alla mercé delle truppe di polizia, ogni qualvolta si verificavano situazioni ben meno eclatanti di quelle che da tempo ci propina la “new generation di incorruttibili”. Contestare la società ed il suo presidente è lecito, per carità: io e molti altri abbiamo cercato, cerchiamo e cercheremo di farlo in modo costruttivo anche per ricondurre il presidente al primo suo dovere nei confronti di coloro che in casa ed in trasferta ci sono sempre, quelli della maratona. Ma la maratona deve anche tornare a svolgere tutti i compiti che le sono propri, dal tifo incessante alla squadra, cosa che per altro sta facendo, al rumoroso dissenso dentro e fuori dallo stadio contro chi veramente ogni domenica non ha rispetto anche e soprattutto nei loro confronti.E non mi si venga a parlare di istigazione perché rumoreggiare per far percepire la propria legittima rabbia di fronte a spettacoli indecorosi e soprattutto diseducativi, non significa promuovere violenza.Ma ci rendiamo conto di cosa possono aver percepito invece ancora una volta i tanti ragazzini che finalmente popolavano lo stadio? Che tu puoi fare tutto il tuo dovere ed anche di più, nello sport come nella vita, ma se ci si mette di mezzo un incapace, o peggio un corrotto a dirigere il traffico, il meritato risultato dei tuoi sforzi viene vanificato. Come si spiega che nell’era tecnologica non la si voglia ancora introdurre in questo sport che spesso viene falsato da episodi di unica scelleratezza?Certo si troverebbe il modo di fornire interpretazioni sbagliate anche alle “moviole più rallentate della storia”, ma almeno ogni forma di adulterazione della verità e del giusto sarebbe assai più complessa. Ed intanto la prossima partita noi giocheremmo senza l’uomo più in forma, squalificato, con altri due punti in meno e magari ringraziando la giustizia sportiva se avrà fatto il suo dovere di accogliere il ricorso per Pratali..ma per favore!!Comunque tornando a bomba, di fronte ad un Toro perfetto continueranno a presentarci arbitri altrettanto “perfetti”. Per invertire la tendenza non possiamo che tornare ad essere perfetti anche noi, i tifosi.Ci diamo una mossa?Per quanto mi riguarda lo sciopero del tifo è finito. Fra due sabati sarò allo stadio e non per tifare contro. Alla prossima
(Foto: M. Dreosti)
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