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Toro, prendi e porta a casa

Cristina Raviola
Buonanotte granata/ Tre punti guadagnati nel recupero grazie al rigore calciato da Belotti, al termine di una gara non completamente esaltante

C'è chi mi dice che dovrei essere felice per questa partita, per la terza vittoria consecutiva dopo un'infinita serie di delusioni. Guardo la classifica ora e ci vedo lì, a 42 punti. C'è chi mi dice che dovrei essere contenta di questo e della salvezza arrivata con largo anticipo. E io sono felice, certo che lo sono.

Come potrei non essere felice della vittoria del Toro? Come potrei non essere orgogliosa di quel ragazzo che oggi, segnando quel rigore, è andato in doppia cifra e nel 2016 viene superato in quanto a marcature solo dal grande Higuain? Però, e va detto, il Toro ha giocato un buon primo tempo e un pessimo secondo tempo, in cui si è rivisto tutto l'atteggiamento molle che ci ha condannato in questo campionato ad essere felici solo per una salvezza tranquilla, quando potevamo desiderare e sperare in molto altro. E questo non mi rende esattamente una persona felice.

Al termine della gara, ai microfoni, il Gallo ha detto che la squadra nel secondo tempo è entrata in campo con la paura di giocare e, parlando di paura, ha usato la parola chiave di tutto il campionato. Se Giaccherini non si fosse visto negare il centro dal palo, forse la partita sarebbe stata decisa da quell'episodio e l'analisi del match, per me, sarebbe stata meno viziata dalla soddisfazione di portare a casa i tre punti. Ma così non è stato e il sacrosanto rigore datoci nel recupero ci ha permesso di sorridere, di prendere tre punti e portarceli a casa, cinicamente.

Quindi, rimaniamo felici, aspettando di vedere, mercoledì contro la Roma, un Toro meno pauroso, anche perché non c'è più nulla in questo campionato di cui avere paura, l'unica cosa che rimane da fare è farci divertire.

Buonanotte granata...