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Toro, riecco il Carpi: un’occasione da non buttare

Palermo torino, probabili formazioni di Torino-Napoli
Il Granata della Porta Accanto/ All'andata si gettò al vento la chance di uno storico primo posto, domenica ultima chiamata per cominciare un nuovo tipo di campionato
Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 

Che i momenti difficili siano preventivabili nell'arco di una stagione è cosa risaputa, che durino quasi un intero girone è  cosa che nessuno si sarebbe augurato vedendo il grande inizio di campionato del Torino. E così dalla sciagurata trasferta di Modena dell'andata a questa partita di ritorno col Carpi, in casa granata è successo un po' di tutto, con un unico dato inquietante a fare da termometro e filo conduttore della situazione: quello della media punti da retrocessione.

Nessuno mi può togliere dalla testa che sia stata proprio la partita col Carpi dell'andata a "rompere" il giocattolo e a trasformare l'annata del Toro da esaltante a deprimente. Quella gara, da giocare a mente sgombra contro una squadra in piena crisi che aveva appena cambiato allenatore e sembrava allo sbando, fu invece approcciata con un timore ed una prudenza inspiegabili in chi aveva l'occasione di andare ad imporre la propria legge, far sua la partita e regalarsi una notte da padroni della serie A. Un vero peccato perché quella partita invece di lanciare definitivamente Glik e compagni verso posizioni nobili della classifica, tolse ogni certezza ed ogni sicurezza a questo gruppo. Da lì in poi un'involuzione continua culminata nel vergognoso derby di Coppa Italia (non) giocato dagli uomini di Ventura con una mollezza ed un piattume che raramente si era visto in quasi centodieci anni di storia. Il tribolato rapporto con la tifoseria e i primi scricchiolii della panchina del mister genovese si sono parzialmente ricomposti dopo la vittoria di Palermo. E' chiaro a tutti, perciò, che la partita di domenica col Carpi rappresenta un punto di svolta decisivo nella stagione del Torino: i tifosi, che con un tutto esaurito riempiranno l'Olimpico, si aspettano che la squadra risponda altrettanto presente in termini di risultato, ma soprattutto in termini di gioco e di atteggiamento. Vincere sarà importante per mettere fine al discorso salvezza, ma più di ogni altra cosa quello che vorranno vedere i ventottomila cuori granata allo stadio sarà una squadra che lotta dal primo all'ultimo minuto, che gioca a calcio andando avanti verso la porta avversaria piuttosto che verso la propria e che osa le giocate mettendo in campo grinta e personalità.

Se Ventura, come credo, ha tratto qualche insegnamento da questo periodo difficile e dai mugugni dei tifosi, allora domenica imposterà la gara con un atteggiamento tattico più offensivo, più propositivo e meno attendista. E' ciò che tutti ci aspettiamo soprattutto quando si affrontano sulla carta avversari alla portata, come appunto è il Carpi. Nessuno pretende un assalto all'arma bianca o un suicidio tattico, ma che il Toro "faccia" la partita dopo due anni in cui si arriva da un settimo ed un nono posto è il minimo sindacale che chi parla di crescita è in dovere di offrire ai propri tifosi.

Domenica si presenta un'occasione unica e, credo, irripetibile per sistemare in una volta sola un sacco di cose: la classifica, chiudendo definitivamente l'ipotesi, remota ma sempre possibile, di una caduta nella pericolosa zona salvezza, il rapporto coi tifosi, dimostrando i giocatori di valere almeno caratterialmente le aspettative dei supporter, e l'idea di progetto, perché a salvezza acquisita si possa davvero lavorare con calma su un assetto tattico diverso dal 5-3-2 (magari provando seriamente anche alcuni uomini della rosa solitamente poco utilizzati).

Dire che il campionato del Torino cominci domenica è una forzatura giornalistica. Sostenere che tutti ci aspettiamo che da domenica il Torino cominci un nuovo tipo di campionato è, invece, molto vicino al vero: un campionato che non ha in palio un posto in Europa, giacché quello è un obbiettivo ormai irraggiungibile, ma ha come finalità quello di rivedere una squadra che gioca a calcio secondo un'idea più moderna e dinamica di gioco, che fa crescere i propri giovani campioni e che fa divertire il proprio pubblico attraverso risultati e prestazioni in linea con la storia del club e le aspettative dei suoi tifosi. Niente di più, niente di meno.

Da Carpi al Carpi:  da domenica comincia un nuovo campionato che il Toro può e deve vincere.

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