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Toro: se El Kaddouri ingrana… e Colantuono fa pretattica

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Pochi minuti giocati, ma di sostanza. Nuovo acquisto, forse non il più atteso: entra dalla panchina e sorprende tutti per la sua statura elevata e fortunatamente non solo per quella!
Renato Tubere

Pochi minuti giocati, ma di sostanza. Nuovo acquisto, forse non il più atteso: entra dalla panchina e sorprende tutti per la sua statura elevata e fortunatamente non solo per quella!   VEDI OMAR QUANT'E' BELLO! - Il calcio sa essere sorprendente: sempre e comunque! A Omar El Kaddouri, arrivato al Toro grazie anche ai buoni uffici del suo agente Mino Rajola, la vita - calcistica, s'intende! - ricomincia a sorridere da domenica scorsa. Reduce da una stagione con più ombre che luci al cospetto di un sergente di ferro come Mazzarri al Napoli, il 23enne belga di origini marocchine aveva bisogno di cambiare aria. Schiacciato dalla concorrenza, forse intimidito dalla presenza di un campionissimo come Marek Hamsik, all'ombra del Vesuvio rischiava di immalinconirsi. Ecco perchè la scelta di trasferirsi in questo Toro per Omar dovrebbe essere vincente. Ventura col Sassuolo lo ha mette in campo nelle battute finali al posto di uno stremato Farnerud. Testa alta, buoni fondamentali, gli piace svariare su tutto l'arco del fronte offensivo. Colpisce il caloroso applauso con cui la Maratona sottolinea la prima bella giocata del suo nuovo beniamino. Raccontiamola un po': l'azione si svolge vicino alla bandierina del corner di sinistra. Omar ha tre o quattro avversari, imbufaliti per il risultato negativo, che gli vanno addosso alla caccia del pallone. Lui, una finta dietro l'altra, mantiene con grande disinvoltura il possesso della sfera. Più loro lo braccano, più il ragazzo svolazza come una libellula: e la palla resta incollata o quasi ai suoi piedi! Insomma, il ragazzo ha risposto presente alla chiamata del suo mister. Ora dovrà giocarsi bene le sue carte. In questo 3-5-2 El Kaddouri può diventare il jolly del mister genovese: vedi Omar quant'è bello ...   AL COSPETTO DELLA DEA - Tutto cambi perchè nulla cambi. Potrebbe essere questo il motto dell'Atalanta falsamente rivoluzionata, con tanto di roboanti dichiarazioni durante la preparazione estiva, dal furbissimo Stefano Colantuono. "Quest'anno giocheremo coi tre davanti!": e infatti ... Domenica sera a Trieste il trio offensivo mandato in campo per spaventare la difesa del Cagliari (Denis, Livaja e Bonaventura) ha profondamente deluso. Poco sostenuti da un centrocampo dove, privi del nuovo acquisto Migliaccio che rientrerà solo dopo la pausa della nazionale, il solo Cigarini ha provato a incidere con qualche passaggio illuminante dei suoi, le famose tre punte promesse dall'ex tecnico granata hanno dovuto ripiegare all'indietro per quasi tutta la gara. Soprattutto Jack Bonaventura, idolo dei tifosi bergamaschi, è parso completamente fuori partita ed è stato sostituito dal minuscolo Maxi Morales al quarto d'ora della ripresa. Sconfitta con poche attenuanti per la Dea e tifosi che, ripensando allo scorso campionato, sono in ansia per l'esordio fra le mura amiche con il Toro. Di certo Colantuono apporterà qualche correzione tattica in difesa: come? Costringerà i due terzini Raimondi e Del Grosso a presidiare con più attenzione le due fasce laterali. Immobile e Cerci se la dovranno vedere col muro eretto davanti al bravo Consigli da Stendardo e Yepes: due vecchi bucanieri dell'area di rigore che non disdegnano di cercare la rete sui corner o sui calci piazzati in avanti. Intanto a pochi giorni dalla chiusura del mercato autunnale questa Atalanta vanta un ben triste primato: in rosa al momento ci sono ben 38 giocatori, se non è un record d'inefficienza o per lo meno di scarsa programmazione questo ...   LA REPUBBLICA DEI MATADEROS - "Ragazze, mamma mia che spago / quando gioca la Nueva Chicago!": mi è venuto in mente il ritornello di una famosa canzone del compianto Fred Buscaglione quando mi han raccontato qualche giorno fa le gesta del club di calcio femminile che gioca nel difficile quartiere Mataderos a Buenos Aires. Ancora è fresco il ricordo dell'assassinio, per regolamento di conti fra hinchas rivali, di un 25enne a gennaio di quest'anno. Sono state le donne, allora, a ribellarsi a questa violenza inaudita. Son scese in strada a manifestare contro i loro uomini, contro le forze dell'ordine impotenti, contro un mondo che le circonda e che non funziona bene da tanto, troppo tempo. Da allora le battagliere ragazze neroverdi hanno visto quasi triplicare il pubblico che, quasi sempre al martedì e al giovedì sera, viene a sostenerle allo stadio. Brave ragazze: e che il dio del calcio abbia sempre un occhio di riguardo quando lottate per la vostra amata Republica dei Mataderos!   Renato Tubere   (foto M.Dreosti)

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