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columnist
"La sconfitta di Bologna è arrivata come una specie di colpo di grazia, una mazzata, forse definitiva, alle ambizioni europee di un Toro che, a differenza delle sue dirette rivali, si perde nei meandri dei suoi soliti errori e continua inesorabilmente a perdere terreno. L'assenza del Gallo può giustificare solo in parte una partita giocata decisamente sotto ritmo in cui pochissime volte il portiere avversario ha dovuto toccare la palla con le mani, e di certo nulla ha a che fare con i soliti sbandamenti difensivi causati da banali cross dalla tre quarti campo che da inizio stagione affliggono la retroguardia granata.
"Quello che ha impressionato maggiormente della trasferta in terra bolognese è, però, la quasi totale assenza della solita determinazione da parte della squadra, di quell'impeto che ne ha caratterizzato tantissime partite in questa stagione (esempio fresco è Toro-Milan). E' parso un Toro svuotato, privo di energie che non ha quasi mai cercato di reagire di fronte ad un avversario non sicuramente tra i più temibili del nostro campionato. Personalmente ho avuto la netta sensazione, e di questo me ne rammarico, che i ragazzi abbiano inconsciamente alzato bandiera bianca e che ormai nemmeno più loro (Mihajlovic compreso) credano alla possibilità di raggiungere un piazzamento valido per l'Europa. Anche le dichiarazioni di queste ultime partite dell'allenatore sono state abbastanza chiare: “Così è impossibile andare in Europa”, e come dargli torto? Davanti vincono quasi tutte le partite, mentre il Toro rimane fermo al palo non riuscendo a tenere il passo. Certamente dispiace di aver gettato via tante possibilità soprattutto con squadre di caratura e di classifica inferiori al Toro, specie alla luce di vittorie prestigiose contro Roma e Fiorentina, ma questo è il calcio. Serve costanza per tutta la durata del campionato, e per il momento, questo Toro ancora non la possiede.
"Da adesso alla fine del campionato rimangono 17 partite e matematicamente non è compromesso ancora nulla, per tanto si ha il dovere, quanto meno, di provarci, senza nulla da perdere cercando di vincere anche partite sulla carta quasi impossibili. Bisogna credere di avere ancora qualcosa in cui lottare e soprattutto questo girone di ritorno va sfruttato per portare avanti il progetto biennale di cui parla il mister da quando si è insediato sulla panchina granata.
"Alla prossima dal vostro Psicologo del Toro!
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