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Toro, solita gioia incompleta? Ma la rosa ora è più forte

Riccardo Agnello
Lo Psicologo Granata / Il pensiero del nostro Riccardo Agnello: "Italia-Israele aumenta il rimpianto per la cessione di Zappa"

Finalmente il mercato è terminato e nell'ultima settimana, compresa la sosta per la doppia partita della nazionale, i miei pazienti si sono potuti prendere una sorta di pausa dopo un ultimo giorno di mercato al quanto frenetico. Innegabilmente quest'anno la dirigenza ha lavorato bene rinforzando la squadra in ogni reparto e colmando quelle lacune difensive che lo scorso anno sono costati troppi gol e di conseguenza troppi punti decisivi per la corsa europea; la squadra è stata plasmata secondo il volere di mister Sinisa che ha in mano una rosa competitiva e dovrà esser bravo a farla fruttare al massimo delle sue potenzialità.

C'è però un sentimento  di gioia incompleta all'interno dell'ambiente granata, infatti nonostante le il nostro sondaggio abbia dato un responso molto positivo sul mercato, resta il rammarico di aver perso un giocatore come Zappacosta proprio al fotofinish (tutti i discorsi su vantaggi e svantaggi dell'operazione sono già stati fatti). Proprio durante Italia-Israele, quando nel secondo tempo il terzino di Sora ha praticamente cambiato la partita, mi sono arrivati parecchi messaggi di miei pazienti che esprimevano disappunto nel vedere un giocatore il cui rendimento sta letteralmente crescendo a vista d'occhio. Vederlo giocare come giovedì sera aumenta notevolmente la lista dei “contro” di questa operazione e fa pensare a cosa sarebbe potuto essere questo Toro con un Zappacosta in più.

Ovviamente bisogna fare di necessità virtù e pensare al materiale umano a disposizione che resta comunque di prim'ordine perchè con questa rosa (oggettivamente la più forte degli ultimi 20 anni) si può e si deve lottare fino all'ultimo per il settimo posto perchè mai come quest'anno alcune dirette concorrenti come Fiorentina e Lazio non sembrano poi così fuori portata. Per farlo sarà necessario che i meccanismi vengano oleati e che i nuovi arrivi diano quella personalità che serve nei momenti in cui, magari, lo scorso anno è mancata.

Laureato in Economia, gestisco un negozio di caffè che trasformo clandestinamente in uno studio in cui esercito la professione di psicologo dedicato ai miei compagni di tifo; 30 anni, da 24 abbonato in maratona ho imparato a comprendere il comportamento di ogni singolo fenotipo di tifoso del Toro e mi diverto ad analizzarlo. Al quinto anno sulle colonne di TN, ecco a voi lo Psicologo del Toro!