di Guido Regis *
columnist
Toro: sono finiti i voli
Anni di sogni ed illusioni, recenti tentativi di volo con ali non nostre. Tutto è sempre finito con rabbia e delusione. Perché?Le poche volte che siamo riusciti a sconfiggere un nemico, magari solo un fantasma ma pur sempre nemico, che ci voleva portare rapidamente verso il nulla, l’abbiamo fatto insieme.L’abbiamo fatto con le nostre scarpe anche bucate per le strade di Torino, con le nostre pale ed i nostri picconi, con i rastrelli e con le nostre penne, con i nostri cori ed i nostri tam tam.Toro, meraviglioso e disperato Toro fatto di anime pensanti, ardenti, sofferenti all’unisono che sembrano non incontrarsi e vedersi più, chiusi in un folle delirio di possesso ed onnipotenza.Ciascuno che urla infuriato il Toro sono io, dicendo il vero e nel contempo affermando la più folle falsità.Il Toro sei tu, sono io, è lui…..siamo noi.Finiamola di renderlo un retorico ritornello. Finiamola di allontanarci dal Toro perché non è più il mio ToroFiniamola di attendere uno straniero che mai ci regalerà il nostro Toro; al limite potrà solo scipparcelo per restituirlo ancora più moribondo di quanto già sia.Finiamola di reclamare un magnate indigeno granata ed innamorato perché sappiamo che non potrebbe essere altro che un folle disposto al suicidio.Torniamo ai nostri sani scarponi, con pale e picconi.Diamoci fiducia reciprocamente, crediamo l’uno nell’altro, ascoltiamoci convinti di non essere il verbo, di non essere arrivati sempre primi ma incompresi.Ciascuno di noi sa cosa deve essere fatto, ciascuno di noi sa che non dobbiamo attendere un dono della fortuna o del destino.Il destino del Toro si costruisce come ogni cosa piccola o grande che ognuno ha costruito nella sua vita. Riappropriamoci del destino del Toro. Associazioni e Toro Clubs, Giornalisti e Professionisti, Imprenditori piccoli e grandi, Vecchie glorie e giovani studenti, Ultras e pantofolai da poltrona e pipa, e perché no, Società Torino FC.Apriamo il nostro cuore e poi di seguito le nostre braccia e le nostre menti a tutti noi stessi, scacciando con violenza i deleteri dubbi e le più o meno velate accuse di loschi interessi.Ognuno di noi ha un suo percorso, una meta, una via che sta percorrendo da solo o in compagnia di pochi vivendola come l’unica strada da Toro.Uniamo questi percorsi senza curarci del titolo, della sigla che potranno avere insieme, perché qualunque sigla, qualunque titolo, avrà un solo stemma, quello del Toro, ed una sola maglia, quella granata. * presidente del Toro Club C.T.O. Claudio Sala
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