- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
columnist
Dalle stalle alle stelle in una sola settimana. Dalla cocente eliminazione in Coppa Italia al primato in classifica di serie A (davanti alla Juve grazie alla differenza reti), il Toro di Ventura sul palcoscenico del Comunale sale sull’ottovolante e inanella in otto giorni due risultati completamente diversi. Chi si limitasse allo score finale delle due partite potrebbe erroneamente pensare che i granata abbiano ingranato la marcia giusta con l’inizio del campionato ed abbiano superato tutti i problemi palesatesi in Tim Cup. Che la vittoria sia la medicina migliore per ogni squadra non c’è dubbio, ma che i tre punti ottenuti col Sassuolo siano la panacea di ogni male sarebbe una convinzione troppo semplicistica quanto sbagliata.
Il Torino visto in questo inizio di stagione resta una squadra, a mio avviso, parecchio enigmatica perché non ha ancora svelato il proprio vero volto. Dal modulo ai giocatori ci sono molte incognite e le due partite ufficiali sin qui disputate non hanno dato segnali chiari ed inequivocabili sulla forza o sulla debolezza della squadra proprio perché troppo segnate nel giudizio dal risultato finale. Se infatti a fronte di due prestazioni non così dissimili la sconfitta col Pescara aveva fatto gridare all’allarme e il due a zero di domenica ha fatto tornare azzurro un cielo che si stava tingendo di grigio sui granata, mi chiedo a che punto del mezzo stanno le virtù del Toro: è una Toro che necessita interventi in questi ultimi giorni di mercato altrimenti rischia grosso o è un Toro in effetti più coriaceo e strutturato di quanto fin qui dimostrato?
Mi tocca ripetere che mai come quest’anno non ho un opinione ben indirizzata, nel bene o nel male, sulla formazione allestita da Cairo e Petrachi. Sulla carta non mi sembra male, numericamente ben assortita in ogni reparto (tranne forse l’attacco dove però la nuova posizione di Cerci riduce lo spazio per nuovi arrivi) e con individualità tecniche parecchio interessanti (Bellomo, El Kaddouri, Immobile), però mi sa ancora di incompiuta o forse più correttamente detto di inaffidabile. Già, perché abbiamo passato due anni a sentire che era importante avere un impianto di gioco nel quale inserire a mano a mano le varie pedine e poi in un estate abbiamo rinnegato completamente quel gioco e siamo, di fatto, ripartiti da zero con tutti i rischi connessi. Dall’altro lato pensi di aver comprato buoni giocatori ma poi, all’atto pratico, dei nuovi l’unico che sembra avere una marcia in più finora è il solo Immobile. E poi si parla da sempre della necessità di prendere un regista e risulta che Vives, l’anno scorso più in panchina che in campo, nell’ultima partita è stato il migliore.
Chiaro che limitandosi a queste due o tre semplici considerazioni il quadro non sia ben definito e lo spazio per tutti i vari dubbi invece molto ampio. Di tutto quello che è stato detto sul gioco espresso dalla squadra io non sono solo preoccupato di una cosa: se dovessimo impostare un campionato con meno possesso palla e più contropiede sinceramente non mi dispiacerebbe. Per vedere sterili e noiosissimi passaggi nella nostra metà campo, preferisco lasciare maggiormente il pallino agli avversari e poi avere qualche emozione dalla nostre ripartenze. Meglio tante grandi e piccole fiammate che un flebile e costante fuocherello lungo tutto l’arco dei novanta minuti.
Forse con la trasferta di Bergamo capiremo qualcosa di più: poi rush finale del calciomercato (che si chiuderà il giorno dopo) e due settimane per lavorare sfruttando la sosta del campionato. Col Milan si dovrebbe già vedere un Toro decisamente più cresciuto. O almeno questo è quello che ci auguriamo tutti. Anche perché altre due settimane dalla partita coi rossoneri e sarà tempo di derby: l’ideale sarebbe arrivarci con un’identità di squadra precisa per giocarselo al meglio. Per il momento intanto godiamoci il punteggio pieno in classifica: la virtù sta nel mezzo e una virtù importante è quella di saper godere delle piccole cose della vita. Come ad esempio essere davanti alla Juve anche se è solo la prima giornata!
Alessandro Costantino
Twitter: AleCostantino74
© RIPRODUZIONE RISERVATA