columnist

Toro, squadra che vince non si cambia: ora i gol di Belotti per riavvicinare l’Europa

Lello Vernacchia
Lavagna Tattica / Doveroso confermare la squadra che ha convinto a Cagliari. E finché la matematica non condanna bisogna crederci

La buona partita di Cagliari, vinta per quattro reti a zero, mi porta a confermare la squadra scesa in campo nel secondo tempo. Ljajic ha mostrato di essersi ripreso nel migliore dei modi: ora voglio vederlo in campo dal primo minuto. Tecnicamente il serbo è uno dei più forti del Toro, compito dell'allenatore deve essere quello di trovargli il ruolo giusto in campo: valutare se impiegarlo sull'esterno o da trequartista. La difesa a tre è una buona opzione: dietro Nkoulou e Burdisso hanno grande esperienza e sono una garanzia e sugli esterni ci sono giocatori molto validi in grado di agire su tutta la fascia.

RIPARTIRE DA CAGLIARI - Ho visto molto bene Iago Falqué da seconda punta al fianco di Belotti: per quel che riguarda l'attacco, sono mancati solamente i gol del Gallo, il resto è andato benissimo. Detto ciò, squadra che vince non si cambia, quindi mi sembra doveroso confermare gli uomini che hanno fatto molto bene contro i sardi. Questa sera bisognerà fare molta attenzione al Crotone, perché si trova al terzultimo posto ed a tutti i costi vorrà portare a casa qualche punto. È una squadra che arriverà a Torino per vincere, cosa che dovranno fare anche i granata. Vincere è sempre bello ed è stato molto importante contro il Cagliari, soprattutto dopo quattro sconfitte consecutive, ma ora è necessario confermarsi e dare continuità

BELOTTI PER L'EUROPA - Vincere è inoltre un obbligo vista la sconfitta dell'Atalanta, per dare un senso a questo finale di campionato cercando di centrare un tanto atteso posto in Europa League. Per tornare a vedere la luce saranno fondamentali i gol di Belotti, che dovrà trascinare il Toro in questa rincorsa europea: a Cagliari ci è andato molto vicino. In questa stagione il Gallo è stato davvero troppo sfortunato con tutti i problemi fisici che ha avuto, ma ora che sta ritrovando la forma può tornare ad essere decisivo: finché la matematica non ti condanna, è doveroso credere ad un posto in Europa.