Cosa dire dopo la partita di domenica pomeriggio, che non si sia già detto e ridetto.Si poteva e si doveva vincere contro una squadra decisamente in crisi sia di gioco che di risultati, ma si poteva altrettanto perdere, avendo lasciato per gran parte dell’incontro il pallino del gioco in mano al Genoa.Per l’ennesima volta si sono visti errori grossolani in difesa, due su tutti il retropassaggio a Gillet di Rodriguez e lo svarione sul rinvio di Glik che ha portato Borriello a calciare in porta a tu per tu con il nostro portiere, la stessa rete genoana è arrivata a causa di un colpo di testa non perfetto di Gazzi su calcio d’angolo avversario. Per carità tutte cose che possono accadere, ma che ultimamente succedono con troppa frequenza alla nostra retroguardia. Il centrocampo continua a fare fatica poggiando costantemente sulle spalle di soli due uomini, che oggettivamente fanno quello che possono.L’attacco infine continua ad essere il fiore all’occhiello dello schieramento tattico di Mister Libidine.Nello schieramento iniziale, contro il Genoa, Cerci doveva fungere da seconda punta al fianco di Bianchi, con Santana e Birsa a spingere sulle fasce.Dopo nemmeno due minuti l’infortunio di Santana ha scombinato i piani tattici, Cerci è tornato al suo ruolo naturale mentre a fianco del Capitano è subentrato Sgrigna, nell’occasione preferito a Meggiorini.Ed è qui che mi voglio soffermare, notando come cambiando i fattori, i risultati non cambino.Chiunque giochi al fianco di Bianchi offre delle prestazioni mediocri, dimostrando di non essere un giocatore di categoria.Lo Sgrigna di domenica ha manifestato una volta di più tutti suoi limiti, per certi versi ha fatto rimpiangere Meggiorini.Premesso che chiunque indossi la maglia granata merita di essere sostenuto, è veramente triste osservare il povero Sgrigna portare sulle spalle il numero 10.E qui mi viene da domandarmi con quali logiche derivino le scelte dell’allenatore.Mi risulta che sia stato lui a richiedere l’acquisto di Sansone, qualcuno allora mi spieghi perché non gioca mai!Indubbiamente fin qui il giocatore lucano non ha offerto prestazioni indimenticabili, ma nemmeno peggiori di quelle dei suoi due colleghi di reparto, perché allora non impiegare lui considerata la giovane età e le conseguenti prospettive future?Vorrei davvero che Ventura spiegasse tutto ciò!Ma non finisce qui: Stevanovic cosa combina di così aberrante nello spogliatoio da non essere nemmeno convocato?Mette forse le puntine da disegno sulle panche su cui siedono i compagni oppure mangia loro le merendine?Se non sbaglio la domenica precedente, contro il Milan, durante l’intervallo Cerci e l’allenatore hanno avuto un acceso diverbio, tanto che il giocatore romano non è rientrato in campo nel secondo tempo ed il Mister è stato vittima di un malessere causato probabilmente dal litigio.Tutto ciò non ha comunque impedito a Cerci di essere regolarmente in campo a Marassi.Vorrei infine capire perché alcuni giocatori che non sono stati richiesti esplicitamente dal tecnico genovese, vengono sistematicamente ignorati, l’esempio di Agostini è lampante, un atleta che nel suo curriculum vanta otto stagioni da titolare in serie A, nel Toro non ha avuto modo fin qui di giocare nemmeno un minuto.Misteri dello spogliatoio granata!Sempre in attesa che un giorno la palla inizi a frullare, tralasciamo tutti questi quesiti e concentriamoci sulla prossima sfida, in programma sabato prossimo.Verrà a farci visita una delle squadre in assoluto più ostiche dell’intero panorama calcistico italiano, vale a dire il Chievo Verona.I veneti allenati da Corini, dopo un brutto avvio di campionato sono ora una squadra in ottima salute e quadrata in ogni reparto.Per il Toro saranno essenziali i tre punti in palio, non si può prendere in considerazione nessun risultato che non sia la vittoria, ma riusciranno i nostri eroi a sconfiggere questa compagine così quadrata e scaltra?Una vittoria ci porterebbe a 19 punti in perfetta media con gli obiettivi prefissati, continuando così il cammino verso la salvezza, un risultato diverso aprirebbe scenari cupi che abbiamo avuto modo di conoscere fin troppo bene negli anni passati.Tre successi ottenuti fin qui, sono davvero un bottino misero che non fa ben sperare per il prosieguo del campionato, pesano come macigni le sconfitte casalinghe contro Parma e Cagliari, mancano vittorie alla nostra portata come quella di domenica scorsa contro il Genoa e manca ormai da anni una vittoria jolly contro una grande, ci siamo purtroppo dimenticati cosa vuol dire battere una big, come ha fatto, guarda caso il Chievo, nella passata giornata di campionato contro la Roma, oppure il Bologna a Napoli.Nonostante tutte queste premesse, come sempre non troppo rosee, stringiamoci tutti attorno alla maglia granata e spingiamo i nostri giocatori a conquistare questi tre punti fondamentali per la nostra permanenza in serie A.Beppe Pagliano (Twitter @beppepagliano)
columnist
Toro, tante ombre e poche luci
Cosa dire dopo la partita di domenica pomeriggio, che non si sia già detto e ridetto.Si poteva e si doveva vincere contro una squadra decisamente in crisi sia di gioco che di risultati, ma si poteva altrettanto perdere, avendo lasciato per...
(foto Dreosti)
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