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Toro, tutto cambia ma nulla cambia…

Beppe Pagliano
2 settembre 2005 esattamente otto anni fa Cairo diventava il Presidente del neonato Torino F.C., io naturalmente ero fra coloro che festeggiavano davanti al Municipio il suo avvento, tutti quanti eravamo convinti che...

2 settembre 2005 esattamente otto anni fa Cairo diventava il Presidente del neonato Torino F.C., io naturalmente ero fra coloro che festeggiavano davanti al Municipio il suo avvento, tutti quanti eravamo convinti che i tempi grami con Cairo fossero terminati. A distanza di otto anni ognuno di noi tiri le proprie conclusioni, ma andiamo avanti comunque. Mentre io scrivo queste righe la sessione estiva del mercato è volto al termine, purtroppo le notizie giunte da Milano non hanno portato nulla di nuovo, se si esclude l’ingaggio di un portiere svincolato, Tommaso Berni, che arriva a ricoprire il ruolo di riserva della riserva… Parliamo ora della partita di domenica sera. Impossibilitato dal recarmi a Bergamo  mi sono seduto davanti al televisore ad incitare le maglie granata. Se devo essere sincero prima della partita non nutrivo grandi speranze, alla lettura delle formazioni venendo a sapere che Cerci era in panchina per un presunto problema muscolare ho immaginato che il numero 11 granata avesse in qualche modo amplificato il problema non gradendo particolarmente il ruolo di seconda punta, ma poi col passare dei minuti ho preso fiducia e man mano che passavano i minuti ho visto il Toro crescere e creare alcune buone occasioni e solo la sfortuna, la bravura del portiere avversario e la mancanza di freddezza sotto porta hanno fatto sì che il primo tempo non si sia chiuso col Toro in vantaggio.  Il secondo tempo è iniziato con Larrondo che ha fallito due ghiotte occasioni, al che in  preda alla rabbia ho cambiato due vocali al suo cognome ribattezzandolo ''Lorrendo…'' Dopo pochi minuti l’Atalanta è passata in vantaggio grazie ad una rete irregolare di Stendardo, quello che ho urlato in quel momento è irripetibile, sono tornato in me solamente guardando gli occhi stupiti di mio figlio che saggiamente mi chiedeva: “Papà perché guardi ancora il Toro se poi ti arrabbi sempre?!”. Quando si dice che la verità la si sa dai bambini… Quello che è successo poi lo sappiamo tutti, El Kaddouri ha colpito ancora una traversa ed infine l’Atalanta ha chiuso la pratica grazie ad un gol su calcio d’angolo concesso dopo che quel simpaticone di Bergonzi non aveva ravvisato un fallo su Cerci al limite dell’area di rigore. Insomma tutto come sempre, Toro sfortunato ed arbitri che compiono errori in nostro sfavore. Tutto vero, ma a monte ci sono delle lacune evidenti all’interno della nostra formazione. Il portiere seppure volenteroso è indubbiamente meno valido rispetto a Gillet. La difesa non è quella sicura del girone di andata dell’anno scorso, ed inoltre è preoccupante l’involuzione di Glik, il quale in questo inizio di stagione è l’ombra del difensore roccioso che abbiamo ammirato nelle passate stagioni. Il centrocampo fa quello che può, Vives è stato inventato regista e fa del suo meglio, ma allora a cosa è servito l’acquisto di Farnerud? L’attacco infine temo si possa considerare il tallone d’Achille della squadra, Immobile ‘canta e porta la croce’, mentre Larrondo a mio avviso manifesta evidenti limiti per essere considerato un giocatore di serie A, tanto che ieri sera mi domandavo perché dal Siena invece dell’argentino non si sia preso Emeghara, attaccante veloce e secondo me molto più adatto al gioco di Ventura. Personalmente sono abbastanza preoccupato per il prosieguo del campionato e temo che parte della tifoseria non aspetti altro che iniziare le contestazioni alla prima occasione, io da parte mia sono stufo di contestazioni, ma sono ancora più stufo di dover ingoiare calici amari. Se mi è concesso vorrei dare un consiglio a Ventura, questa idea mi è venuta in mente mentre ero al lavoro: siccome Cerci non è certo felice di giocare da seconda punta perché non provare un 4- 4- 2 che all’esigenza può trasformarsi in un 4- 3- 3? Con l’arrivo di Pasquale si potrebbero riportare al centro i due marcatori, facciamo Glik e Rodriguez che bene hanno fatto la scorsa stagione, con Darmian e Pasquale terzini. A centrocampo due interni che possono essere scelti fra quelli in rosa con D’Ambrosio e Cerci sulle fasce a fungere da ali, all’occorrenza Cerci potrebbe diventare il trequartista muovendosi a piacimento alle spalle dei due attaccanti, mentre D’Ambrosio andrebbe a dare man forte agli altri due incontristi. Questa è una piccola proposta venuta al sottoscritto che non è  altro che un tifoso  a cui sta a cuore una cosa sola: il bene del Toro. Tifosi granata cerchiamo di stringerci attorno alla maglia, anche se quella speranza che avevamo otto anni fa purtroppo non si è realizzata.   Beppe Pagliano